Groviglio

Pubblicato il 22-10-2020

di Fabio Arduini

Pare derivi da rubiglia, la quale a sua volta si riallaccia a “vicia ervilia”, una delle prime piante rese coltivabili e oggi chiamata vecciola. È l’etimologia a far luce sulla caratteristica specifica del groviglio rispetto ad altre parole come intreccio e garbuglio: queste infatti fotografano una situazione intricata. Mentre il groviglio ha, in più, l’esser proprio cosa viva, che continua a crescere, si complica.
Ben calzante per illustrare il disordine delle cose quando sembra prendere vita, o dei problemi che diventano via via più difficili da risolvere. Ricorrere alla violenza si rivela, oltre a tutto il resto, anche per niente strategico, tant’è che le radici ributtano più vigorose di prima. I grovigli sono invece sciolti dalle mani che si fanno pilotare, che sanno trovare nella storia una maestra ed essere allieve. In questo modo da situazioni aggrovigliate si possono far nascere nuove fonti di cibo e nuove forme di pace.


Fabio Arduini
NP agosto-settembre 2020

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