Cristo in trono

Pubblicato il 23-01-2022

di Chiara Dal Corso

Questa icona riproduce l'icona centrale di un magnifico trittico del 14° secolo. È un esempio del lavoro iconografico che si fa oggi. L'iconografo non ha lo scopo di esprimere se stesso con la sua arte, ma mette le sue competenze, le mani, e specialmente la preghiera e il cuore a servizio del Signore e della Chiesa per comunicare il messaggio del Vangelo. È una specie di “traduttore” che aiuta l'allievo ad entrare nel linguaggio iconografico ripercorrendo il cammino della composizione dell'icona e imparando dai maestri del passato.

L'icona originale è custodita nel museo Tret'jacov di Mosca, è di origine balcanica, opera di un autore probabilmente serbo. È stata ritrovata nel 1920 in una vecchia chiesa di Krivoe, piccolo villaggio nella regione di Arhangelsk, nel nord della Russia, che oggi non esiste più.
Fa parte di un complesso di quattro icone: un trittico, di cui questa è l'icona centrale, e un'icona a parte. Il trittico comprende la Madre di Dio alla destra di Gesù e san Giovanni alla sua sinistra, ma la particolarità è che questo Giovanni non è il Battista come di solito nelle iconostasi ma Giovanni il teologo, cioè l'evangelista, l'apostolo che era sotto la croce di Gesù insieme a sua Madre.
Entrambi sono rappresentati nell'esatta posizione che hanno ai piedi del crocifisso, il che è una soluzione iconografica rara, che ha la precisa intenzione di unire il “trono” di gloria di Cristo alla croce. C'è un fortissimo riferimento alla sofferenza che ha vissuto nella sua carne nella passione e nella crocifissione: come se guardandolo lo vedessimo non solo in trono ma vittorioso sulla croce.
E il colore del trono, marrone scuro, richiama il legno della croce ma rivestito di perle, di pietre preziose e di oro come nella Gerusalemme Celeste. Infatti il modello di Cristo in trono rappresenta Gesù nelle vesti di Pantocratore, Re dell'Universo, allo stesso tempo il Signore assiso sul trono che viene a giudicare il mondo e anche il Signore misericordioso che è venuto a prendere su di Sé i suoi peccati per salvare il mondo. Anche il colore dei cuscini del trono indica questo: il rosso sta per il giudizio e il verde indica la grazia.

Il Signore è benedicente, e con un gesto così ampio della mano destra che dà tanta forza a tutta l'immagine: è un gesto di trionfo, di vittoria. E con l'altra mano regge il libro della Parola di vita che è aperto e di cui lui solo può aprire i sigilli. È vestito con il manto blu che ne rappresenta la natura celeste, e di una tunica porpora che rappresenta la natura umana. Il colore della tunica è particolare perché dà l'impressione di una tunica insanguinata.
Anche se seduto sul trono non è in posizione statica, rilassata, ma in movimento, in azione, la continua azione dell'amore che sempre dà, che sempre ama, e sempre benedice e perdona, che sempre agisce per dare la vita e far vivere il creato e tutte le sue creature.


Chiara Dal Corso
NP ottobre 2021

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