Come prima

Pubblicato il 10-10-2021

di Cesare Falletti

Vediamo volteggiare davanti ai nostri occhi vari colori: zona rossa, zona arancione, zona gialla attendendo con ansia la zona bianca per poter ricominciare a vivere con più libertà, ritrovare il modo di relazionarci di prima, viaggiare come prima e tante altre cose "come prima". Come se il tempo di qualche mese fa fosse stato un'età dell'oro. Mi sembra che ci è proposto dalla Provvidenza di cominciare un nuovo capitolo della storia della nostra vita, storia personale, comunitaria, sociale, che coinvolge tutti. Mi viene allora in mente una frase che ho letto, che diceva: non puoi cominciare un nuovo capitolo della tua vita se continui a rileggere quello che hai appena scritto. È la differenza fra ricordo e nostalgia: il ricordo è il carburante del nostro motore che ci fa correre in avanti, la nostalgia è la marcia indietro che alla fine ci fa sbattere contro un muro. È anche la differenza fra il povero e il ricco evangelici; il primo non avendo nulla cerca e trova il "seno di Abramo", cioè la vera vita, la vita in cui la felicità è la comunione con Dio e con i nostri simili, mentre il ricco è colui che accumula non per avere un futuro, ma per ingessare il presente in sicurezze che rischiano di essere deludenti. Si sente dire: non c'è più futuro, non possiamo dire: domani farò questo o quello. Già san Giacomo ci avvertiva ad essere umili nel fare progetti, a tener conto che siamo nelle mani di Dio. Se l'abbiamo vissuto con rimpianto ci butteremo nei progetti come in una piscina d'acqua fresca in piena estate, ma dovremo uscirne e ritrovare il peso dell'afa. Possiamo invece farci venire incontro il futuro, come un portatore di ricchezza, di novità, di un mondo rimodellato, come la natura umana dalla risurrezione di Cristo. Il ricordo sarà saggezza e esperienza utili per costruire un mondo sempre nuovo; la nostalgia non ci ancorerà più a un passato che non può darci nulla, salvo un gusto amaro per cui nulla vale la pena di essere vissuto.

Cominciare un nuovo capitolo della nostra vita: non è certo la prima volta nella Storia. Forse l'orribile dramma della seconda guerra mondiale, con i suoi annessi e connessi, ha veramente aperto le porte a un mondo nuovo e la nostalgia è stata relegata in un angolo, in cui pian piano è sfumata. Un uomo, un mondo diverso hanno preso corpo, le donne hanno visto la loro presenza e la loro responsabilità cambiare volto. Non è certo stata la discesa del Paradiso sulla terra e oggi vediamo bene che occorre accogliere un nuovo soffio di vita.

Abbiamo una vocazione a scrivere questo nuovo capitolo della vita e ciascuno di noi deve essere cosciente del mattone che deve portare all'interminabile costruzione del mondo in cui gli uomini e le donne diventino sempre più capaci di amare, liberandosi dall'ansia del fare e accumulare foglie secche che il primo vento porta via. Stiamo vivendo da tanti mesi una scuola di comunione: proteggersi per proteggere gli altri. Se abbiamo imparato la lezione il nuovo capitolo del libro della nostra vita sarà appassionante e non avremo più bisogno di andare a rileggere quello che avremo terminato, se non per ricordarci che non siamo padroni del nostro futuro e questo è più bello che non tutti i progetti che possono coprire i nostri tavoli e gli schermi dei computer. Perché ci apre alla scoperta della bellezza della vita.


Cesare Falletti
NP maggio 2021

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