Cinquanta

Pubblicato il 12-01-2022

di Andrea Gotico

Ad un passo dai 50 anni mi vengono alcune riflessioni. La prima è che fra 50 anni ne avrò 100 e scusate se è poco; la seconda riguarda una cosa su cui ogni uomo più o meno dovrà prima o poi fare i conti, ovvero: fare la conta dei propri fallimenti. Da giovane ero largamente convinto che sarei diventato famoso in una delle tante passioni a cui mi dedicavo. Nella musica, mi vedevo già osannato musicista di nicchia... e dopo essere passato da un successo all'altro insieme agli Heremita (la mia vecchia band), mi sarei dedicato ad un futuro da fotoreporter di successo. Di tanto in tanto avrei scritto poesie, dipinto un quadro o mi sarei dedicato alla regia di qualche improbabile cult movie.

Ovviamente tutto ciò tra un acclamato romanzo e l'altro. La cosa divertente è che ero convinto che avrei fatto tutte queste cose in estrema umiltà e povertà e per questo motivo tutti mi avrebbero amato senza invidiarmi. Nelle interviste ero favolosamente misterioso e simpatico. Ma la verità è che non ho studiato abbastanza e quindi ho fallito in tutte queste cose. Le ho fatte tutte... ma ho fallito.

Oggi che sono marito di una moglie e padre di tre figli e faccio solo più cose che non mi piacciono, mi guardo allo specchio e a volte mi capita di giustificare il mio mancato successo artistico con una dislessia ed un difetto dell'attenzione che mi impedivano di memorizzare le cose... e che in quegli anni i dislessici li chiamavano asini e moriva lì. Mio nonno diceva sempre che ci sono due cose che solo il fallimento può insegnare: la prima è che solo chi ha fallito può capire la potenza che nasconde il fallimento, e la seconda è che chi ha fallito non la può spiegare... quindi con grande serenità e gratitudine per il fallimento auguro a tutti di fallire molto spesso... e poi ne parliamo a quattrocchi!


Andrea Gotico
NP ottobre 2021

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