Arcobaleni

Pubblicato il 30-07-2020

di Valentina Turinetto

All’inizio di questo tempo di isolamento, molti bambini hanno espresso la loro speranza con tanti arcobaleni colorati, appesi ai balconi e alle finestre, in cui hanno scritto: «Andrà tutto bene!». È stato un modo semplice per aiutare i più piccoli a non essere travolti dalle nostre preoccupazioni. Forse è stato anche un modo per proteggere noi adulti, aiutandoci a non mollare, nel desiderio di lieto fine.

Sicuramente arriveremo al lieto fine, ma sappiamo benissimo che il prezzo da pagare è molto alto: vite perse, danni economici, grandi fragilità emotive… solo per ricordarne alcuni. Ma questo prezzo, a guardare con attenzione ci sta anche dando tante occasioni per vivere e osservare esperienze di bene. È importante che non ci lasciamo sfuggire la possibilità di scorgerle, riconoscerle e ricordarle. Penso alla nostra famiglia e alle opportunità che si sono create: la messa quotidiana vissuta in collegamento con l’Arsenale, maestre che si inventano soluzioni creative per far sentire la loro vicinanza e il loro affetto ai bimbi e propongono attività per accompagnarli in questo momenti inatteso, l’appuntamento quotidiano con un gruppo di famiglie per recitare a distanza, ma insieme, il rosario, confidenze di un figlio che sta crescendo, fratelli che si aiutano a fare i compiti, vicinanza fatta di cene via Skype con amici.

Ascoltando storie, lo sguardo poi si allarga. Sì, perché questo è un tempo in cui si cerca di rinsaldare maggiormente i legami, e capita di ritrovarsi ad ascoltare più persone. Ringrazio per la loro bellezza! Un amico racconta che grazie alla malattia è riuscito a rinsaldare il rapporto con i suoi cari; un’amica chiamata ad essere in prima linea per assistere pazienti in situazioni critiche, mettendo a rischio la sua salute e sacrificando molto del suo relazionarsi con i famigliari, non si tira indietro e dà tutta sé stessa. Nella bacheca di un condominio si vede scritto: «Caro vicino, se per te è rischioso uscire, vorrei darti una mano. Posso aiutarti nelle prossime settimane facendo le commissioni per te. Se hai bisogno di aiuto, lascia un messaggio vicino alla porta con il numero di telefono. Non sei solo!».

Poi aprendo ancora di più l’orizzonte, si cercano notizie belle sui quotidiani di questi tempi: un progetto per mettere a disposizione di personale sanitario alloggi sfitti, così che non debbano mettere a repentaglio, oltre alla propria salute, quella dei propri cari. Psicologi che mettono a servizio la propria professionalità per gli operatori che lavorano nelle zone maggiormente colpite, soprattutto quando dopo il grande lavoro trascorrono un lungo tempo di isolamento. Donazioni di cibo per aiutare le famiglie che stanno sperimentando la povertà per la perdita del lavoro.

Queste storie suggeriscono che nel tessuto sociale c’è molto bene. Cogliere tutti questi momenti di grazia, sarà il modo migliore per non sprecare questo tempo sospeso e non far sbiadire il colore degli arcobaleni, soprattutto di quelli nascosti nei nostri cuori.

Questa situazione ci sta dando tante occasioni per vivere e osservare esperienze di bene.


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