Acqua per tutti

Pubblicato il 10-04-2021

di Mauro Palombo

Tanzania, il nuovo acquedotto porterà benefici alla popolazione di Mkiu.

 

Facile come bere un bicchier d'acqua. È un detto che mal si applica a molti luoghi del mondo. Se proprio vogliamo, berlo è facile, più difficile gestirne le conseguenze. La cattiva qualità dell’acqua è tuttora nel Terzo Mondo la principale causa di malattie – gastroenteriti, dissente- ria, tifo... sovente letali, specie tra i bambini – e quindi di povertà nelle comunità. L’adeguata, stabile, sostenibile disponibilità di acqua sicura per il consumo umano sostiene e rilancia ogni altra iniziativa per il miglioramento delle opportunità e della qualità della vita della gente. Recuperando tempo ed energie produttive disperse nel faticoso lavoro di raccolta e trasporto dell’acqua, in particolare liberando donne, ragazze e ragazzi, a vantaggio piuttosto di una migliore frequenza scolastica.

 

La zona di Mkiu, nella diocesi di Njombe in Tanzania, non è priva di risorse idriche, ma al momento la gente del villaggio e delle sue tante borgate disperse in una vasta area, non può contare su una adeguata disponibilità di acqua sicura. Mentre crescono gli insediamenti sotto lo stimolo di tante iniziative di sviluppo agricolo e artigianale condotte negli ultimi anni dalla parrocchia, in collaborazione conl’associazione G.O.M.N.I., e che vengono diffuse tra le famiglie della zona. Per la parrocchia, che si trova a una certa distanza dal villaggio, e gli insediamenti circostanti è stato già realizzato un piccolo acquedotto a caduta che ha messo in sicurezza vite e coltivazioni.

Il progetto attuale è di un’analoga realizzazione per l’intero territorio di Mkiu, di portata adeguata ad un bacino di utenza attuale di almeno 4.000 persone, e considerandone la crescita futura. Come già ben sperimentato in altri “Gravity water projects”, l’impiego di una tecnologia semplice che non richiede energia per l’esercizio, attuata garantendo sicurezza batteriologica e chimico-fisica dell’acqua di sorgente, ottimizzando la realizzazione per minori manutenzioni e un’efficiente distribuzione dell’acqua captata, ne consente la gestione a condizioni consone alle poche possibilità della comunità. Manutenzione e ammortamento dell’opera sono rese sostenibili con un contributo annuale per ciascun utente pari al reddito di 1-2 giornate di lavoro, garantendone dalla realizzazione in poi la permanenza.

Anche per quest’opera i materiali saranno acquistati in loco, a condizioni di favore. Le attrezzature principali (troncatrice, saldatrice, generatore, attrezzi di scavo) sono già disponibili, utilizzate per la realizzazione di precedenti progetti. Il budget è abbastanza impegnativo, e c’è bisogno d’aiuto: l’opera si estende su un tracciato di una dozzina di km, e con una ventina di fontane; come di consueto però, verrà realizzata in più fasi: opera di presa e condotta principale, serbatoio, linea di distribuzione, in sequenza.

 

La soluzione di un cronico problema, porterà rapidamente a ridurre di molto l’incidenza di malattie causate dall’acqua contaminata, coinvolgendo i beneficiari su una corretta conservazione dell’acqua, igiene, e costruzione di sanitari adeguati.

La realizzazione migliorerà significativamente la diffusione, nelle famiglie del territorio, dei benefici della sperimentazione e formazione in agricoltura e allevamento, svolte presso la parrocchia. La portata del flusso che verrà convogliato è tale da consentirne l’uso anche per irrigazione di orti e fabbisogno di microallevamenti. Una svolta epocale in termini di sicurezza alimentare per chi si trova da sempre a dipendere dalle precipitazioni, sempre più imprevedibili da ormai parecchi anni a questa parte.

 

Mauro Palombo

NP gennaio 2021

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