Impegnarsi? Ne vale la pena.

Pubblicato il 20-05-2013

di Ernesto Olivero

think.jpgIn un mondo pieno di contese e di ingiustizie, di indifferenza e di non senso, vale ancora la pena impegnarsi .

di Ernesto Olivero

A cosa serve impegnarsi in un mondo così litigioso, dove ci sono lotte intestine tra poteri? Porsi questa domanda non è un vuoto esercizio di retorica. Ce lo chiediamo in tanti e fatichiamo a trovare le motivazioni giuste, ma ancora di più se lo chiedono i giovani, almeno quelli che pensano di avere ancora il diritto di progettare il loro futuro. Si guardano intorno e spesso hanno paura di quello che vedono. Si guardano dentro e si rifugiano nella rassegnazione, sentendosi non più capaci di incidere sulla realtà per cambiarla. All’Arsenale della Pace arrivano tante lettere di ragazzi e ragazze che raccontano le loro inquietudini e i loro sogni, ma anche la richiesta, a volte palese, a volte nascosta, di essere aiutati a ritrovare fiducia e speranza.

pensiero.jpgQuello che vediamo nel mondo intorno a noi è solo la punta di un iceberg, tuttavia sono convinto che proprio nei momenti di maggior difficoltà dobbiamo rafforzare la convinzione che aiutare i giovani ad uno ad uno, educarli al bene comune, alla legalità, alla democrazia, alla solidarietà, al rifiuto dell’avidità, della partigianeria, della corruzione sia una scommessa vincente. Ma occorre trovare un modo nuovo di educare i giovani.

Un giovane che voglia entrare nello sport, se non è pronto a dedicare molte ore al giorno ad allenarsi, magari facendo correre un pallone rotondo o uno ovale, non troverà nessun allenatore serio disposto a prenderlo in considerazione. Lo stesso metodo, la stessa disciplina, la stessa determinazione vale negli altri campi in cui la posta in gioco è ben più alta di una partita: nello studio, negli affetti, nel lavoro, nella vita famigliare, nelle relazioni sociali.



Mi chiedo sovente cosa succederà fra cinque, dieci anni, come sarà il mondo che stiamo forgiando
con le scelte e con le decisioni che stiamo prendendo adesso. Quale futuro lasceremo in eredità alle prossime generazioni? Prima o poi gli uomini di potere di oggi moriranno. Chi prenderà il loro posto? Ecco la scommessa. Il futuro è oggi. Se non ci lasciamo prendere dalla passione o peggio dalla tifoseria per questa o quella espressione del potere, riusciremo finalmente a mettere intelligenza e cuore a servizio del bene comune, riusciremo a progettare e ad essere incisivi anche in campi come quello della droga che ha raggiunto livelli alti di pericolosità. Quanti giovani devono ancora morire, quante giovani vite devono ancora perdersi nel niente, prima che ci accorgiamo di dover fare qualcosa? Sono sempre più convinto che su questo tema si può fare molto, soprattutto lavorando sulla consapevolezza che la droga uccide, accettando con la mente, con la ragione, con il cuore che la droga è sporca, che mi compra, che compra i miei sogni. Allora nessun giovane la comprerà, neanche se fosse libera.

Se noi giovani abbiamo la forza di non guardare più i tanti programmi tv che parlano di noi, ma ci comprano l’anima, il futuro è già iniziato.
Un mondo migliore è possibile, vale la pena non sprecare la vita, cerchiamo di non comprometterci con nessuna droga, perché la droga ti entra dentro, ti corrompe, ti indebolisce. Nei momenti difficili gli alti ideali possono attecchire maggiormente. Noi siamo qui per questo.

8 ottobre 2009
Ernesto Olivero

 

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