Gli Appuntamenti Mondiali dei Giovani della Pace

Pubblicato il 02-07-2014

di Redazione Sermig

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L’Appuntamento Mondiale Giovani della Pace nasce agli inizi degli anni ‘90 dall’incontro del Sermig e del suo fondatore Ernesto Olivero con migliaia di giovani, uomini e donne, credenti e non. Incontri che hanno reso evidente una crescente spaccatura tra le generazioni, un progressivo distacco dei giovani dalle istituzioni e dai valori che fondano l’impegno personale, accompagnato da un diffuso senso di paura per il futuro. Dall’incontro con i giovani ha preso corpo un’intuizione: permettere alle nuove generazioni di farsi ascoltare dai grandi della Terra nei campi della politica, della cultura, dell’economia, della spiritualità. È lo spirito che ha animato la storia del Sermig a partire dal 1964, anno della sua fondazione: i giovani come priorità, ma soprattutto come speranza per costruire un mondo migliore.

Nel corso degli anni, si è rafforzata l’idea di fare qualcosa di significativo per loro. Il tutto, grazie ad incontri particolari, come quelli con Dom Helder Camara, frère Roger Schutz, Giorgio La Pira, e in particolare con Madre Teresa di Calcutta che in una lettera personale invitò Olivero ad “andare alla ricerca dei bambini, dei giovani, per riportarli a casa”.

Alla fine degli anni ‘90, arrivano nuove chiavi di lettura. Il sogno è creare occasioni per far riconciliare la generazione dei padri con quella dei figli. In un modo semplice: incontrandosi a tu per tu. Le difficoltà e le speranze dei giovani vengono raccolte in una carta di impegni, la “Carta dei giovani”, nata con il contributo di 400 gruppi di ragazzi di tutta Italia. Il Sermig la presenta in Vaticano a Giovanni Paolo II il 22 dicembre del 2000, in una giornata indimenticabile, il Giubileo della Pace. Il Papa ascolta e ricambia: “Scrivete, cari amici, ognuno con il proprio contributo, una pagina di storia dei giovani e per i giovani, dove le nuove generazioni emergano come protagoniste appassionate d’una feconda stagione della civiltà dell’amore”.

Questa assunzione di impegno ha fatto nascere un movimento informale di migliaia di giovani, i Giovani della Pace, impegnati nella scuola, nel lavoro, lì dove sono, per costruire un mondo di pace e di giustizia. Periodicamente, si sono ritrovati proprio negli Appuntamenti Mondiali a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di giovani: a Torino il 5 ottobre del 2002, ad Asti il 3 ottobre 2004, a L’Aquila il 27 agosto 2010, sempre a Torino il 16 ottobre 2010.

La nuova tappa di Napoli sarà vissuta nel nome della coscienza. L’invito per giovani e adulti, ognuno con le proprie responsabilità, a risvegliare slanci, intuizioni e motivazioni profonde. “La coscienza non fa chiacchiere - dice Olivero -. Fa e fa essere. Solo la coscienza ti aiuta a dire i sì e i no di cui la tua vita e il mondo hanno bisogno. Perché il mondo può cambiare: un miracolo che può esplodere solo quando la coscienza si risveglia in me, in noi, in tutti”.


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