07.12.09

Pubblicato il 28-11-2009

di Redazione Sermig

Voglio squarciare il buio!
Un buio che mi sta attorno ma che è anche dentro di me. È un buio fatto di ingiustizie, di conformismo, di paura di andare controcorrente, contro un sistema di valori talmente ben collaudato, talmente radicato nella mente delle persone, nella società, nelle istituzioni, da far sembrare “un folle” chiunque provi a contrastarlo, a dire “No, non mi va bene!”. Ma essere considerata una folle non è un gran prezzo da pagare se penso alla realtà nella quale vivo, alla patina di indifferenza che la ricopre, anzi che la permea, non ho dubbi: “qualcosa devo fare!”.
Devo ribellarmi ad un sistema che mi vuole: zitta, cieca, sorda…
Non voglio che il buio diventi la normalità. Sono, anzi, siamo ancora in tempo per impedirlo, per dimostrare che la luce esiste, che una realtà regolata da una logica diversa è possibile.
Non parlo da persona che ha sempre vissuto nella luce. Parlo come chi ha avuto il buio dentro e non voglio restare al buio. Non voglio che il mondo resti al buio e si abitui a vivere nell’oscurità tanto da non ricordare più cosa e come sia la luce.
La forza? La trovo nella fede, nella certezza che io posso fare qualcosa di concreto. La trovo perché devo farlo per non vedere il mio cuore morire al buio col rimpianto di non aver visto la luce perché ho una coscienza.
E allora squarciamolo questo buio!
IO CI STO!












































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