Balsam Range - The rambler

Pubblicato il 02-02-2020

di Gianni Giletti

Ossignur che tristezza. 
Ballad dolente, che ti strappa l’anima, i coretti poi spingono sull’acceleratore della malinconia, il violino si preoccupa di spremere le ultime lacrime rimaste e gratta il fondo del barile della solitudine.
Màzzate, che angoscia.
Eppure… mi piacciono queste scorpacciate tristi, in qualche modo misterioso mi restituiscono un po’ di speranza.
Inconsolabile.

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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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