La musica dell'armonia

Pubblicato il 23-03-2022

di Mauro Tabasso

Un po' di tempo fa esponevamo lenzuola sul nostro balcone con la scritta “Ce la faremo” (e quando non ce la fa Remo non resta che chiamare anche Romolo…). Ora invece potremmo quasi esporre la locuzione “Ce l'avevamo quasi fatta”, per un pelo forse. Ma nonostante tutto è passato un altro anno e siamo ancora qui, io a tavanare allegramente su queste pagine e voi (forse) a leggere (ma leggete?), quindi va ancora benissimo.

Preciso (per i diversamente piemontesi) che tavanare significa disquisire allegramente su un argomento specifico, elucubrare su di esso con libertà, ironia e leggerezza, possibilmente con l'ilarità e lo spirito (di vino) di una persona apparentemente in leggerissimo stato di ebbrezza, uno che ha trincato mezzo bicchiere di Barbera di troppo. D'altra parte i nostri saggi avi latini sostenevano che In vino veritas, quindi tavanando si può incorrere nel pericolo di dire anche cose intelligenti (ma se non sarà il caso mio). La nostra vita è cambiata e sta ancora cambiando, e la nostra missione ora è ritrovare il ritmo per non rimanere indietro. Come dire… Urge restare al Pass, perché perdere il Pass è un guaio serio. La nostra vita è spesso una questione di ritmo, molto più di quanto immaginiamo, e per ritmo intendo l'ordine del moto, il moto del nostro cuore, del nostro respiro, il ritmo della nostra andatura, il ritmo del sonno e della veglia, del giorno e della notte, e poi il ritmo scandito da tutti i nostri ricorrenti, infiniti e improrogabili impegni lavorativi, extra lavorativi e famigliari, veri, presunti o immaginari. Andare al Pass è una questione impellente, imprescindibile. Non conta avercela quasi fatta, bisogna farcela e basta. Che prospettiva tragica… Mi è già salita l'ansia… In musica il ritmo può essere rallentato, a volte dilatato a nostro piacere, e forse anche nella vita esiste un margine di manovra entro il quale si può intervenire, per evitare di fare il Pass più lungo della gamba, e questa è una prospettiva rassicurante.

Ma per rimanere in argomentazioni musicali, ho tanto la sensazione che il nostro tempo e (in esso) la nostra vita difettino di armonia, più che di ritmo. L'Armonia è lo studio delle concatenazioni degli accordi, quel “sapere” che forma il senso del gusto, quel “sentire” che dopo un dato accordo ce ne fa trovare “bello” un altro. È questo che ci manca davvero: l'armonia, intesa come gusto dello stare insieme, di starci in pace, nel rispetto, nella gioia di vivere. Quando una famiglia vive tempi difficili, si salva solo se sta unita, se cerca l'unità, l'equilibrio (o armonia) tra i suoi componenti. Lo stesso fa un branco, una tribù, lo stesso dovrebbe fare un popolo, uno Stato, un mondo. Nei tempi bui dobbiamo puntare sull'unità e sulle cose belle che ci uniscono. Ho visto spesso persone litigare e perfino picchiarsi parlando di calcio, di politica, di etica e religione, di soldi, di Covid…
Ma non ho mai visto nessuno litigare parlando di musica.
L'armonia sembra essere una sua (quasi esclusiva) prerogativa, e dispone sempre al dialogo, mai all'odio. Badate che il mio ragionamento non ha le pretese di un sillogismo aristotelico (sto sempre tavanando, vi ricordo...), tuttavia questa storia dell'armonia mi suona (è il caso di dirlo) piuttosto convincente. Vedete un po' voi... Io vi auguro un nuovo anno colmo di tanta bella musica, melodia, armonia e ritmo!
E sempre occhio a non perdere il Pass!


Mauro Tabasso
NP dicembre 2021

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