Edoardo Bennato - Ma che bella città

Pubblicato il 16-03-2021

di Gianni Giletti

Ruspante. Il Bennato di quarant’anni fa era una locomotiva lanciata a tutta birra
Con chitarra, kazoo, armonica e la sua voce dissacrante ha fatto a pezzi un intero modo di benpensare, pieno di ipocrisia e disprezzo.
È musica basica, che non concede nulla allo spettacolo, ma che ci stimola (almeno a me) ancora oggi a fare meglio di così, ad impegnarci per un mondo migliore.
Scomodo.

 

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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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