Animali da compagnia

Pubblicato il 04-07-2021

di Mauro Tabasso

Noi che siamo "mensili" facciamo i compiti circa un mese prima che voi li correggiate. Quindi mentre scrivo è ancora febbraio. Ebbene non so se lo sapete, ma il 17 di questo mese si è celebrata in Italia la "Festa del Gatto" (ricorrenza ormai più che trentennale, poiché è nata nel 1990). Detta così fa quasi ridere, ma potrebbe anche far piangere, dipende dai punti di vista, anche se a pensarci bene, in un periodo di pandemia e conseguente isolamento prolungato, il ruolo degli animali domestici nel mantenimento di una sorta di equilibrio personale e sociale è tutt'altro che da sottovalutare. Quindi rendiamo onore al merito, e riconosciamo al gatto, al cane, al pappagallo, al criceto... ciò che essi meritano, ringraziandoli per l'affetto che ci donano, le coccole che si prendono, la compagnia che ci fanno e tutto quanto il resto. Se mi seguite su questo giornale, sapete quanto io ami gli animali.

Mia moglie dice che quando parlo di loro faccio sorridere e scrivo cose belle; trattandosi di bestie, trovo corretto parlare bene dei miei simili, tutto qui. In effetti sotto un certo punto di vista anche il musicista è un animale da compagnia e la sua specie annovera una grandissima varietà di razze, ognuna con caratteristiche specifiche: quelle più ubbidienti (gli organisti), meno ubbidienti (i chitarristi), quelle più selvatiche (i percussionisti) e altre più domestiche (i pianisti), quelle che vivono bene solo in branchi (coristi, violinisti e tutti i suonatori di strumenti ad arco) e quelle che non tollerano un altro gallo nel pollaio (i cantanti, intesi come solisti, naturalmente), quelle più umili (suonatori di strumenti tradizionali) e quelle più egocentriche (i chitarristi, ma elettrici, nello specifico), ecc. ecc. Insomma un gran bello zoo che si esprime al meglio quando si muove (anzi suona o canta) all'unisono, ovvero in armonia. Quindi il gatto ha la sua festa e il musicista no.

Esiste la festa della musica (21 giugno) ma non quella del musicista. Eppure senza l'uno, l'altra non sussiste. Il suo ruolo è sottovalutato d'ufficio già in tempi non critici, figurati durante la pandemia… Eppure la sua attività ci tiene compagnia ogni giorno (o ogni notte), tutto l'anno. Inoltre trovo che in questo sventurato periodo il musicista sia quanto mai d'esempio. Tralasciando il fatto che rappresenta una delle categorie economicamente più colpite, chi fa musica per mestiere e non lavora grosso modo da un anno, ha comunque continuato a studiare, provare, esercitarsi, sperimentare, con perseveranza, tenacia e resilienza, non solo per diventare più bravo ma per non perdere del tutto ciò che ha imparato con tempo e sacrificio. Molti appartenenti alla mia specie e alla mia razza hanno continuato a rimanere in tiro anche senza lavorare, nella speranza incrollabile di riprendere la loro attività, e in questo, lo devo proprio dire, mi infondono coraggio, fede e speranza. Loro ci stanno credendo e ci stanno provando, stanno cercando di sopravvivere con tutti i mezzi a loro disposizione, per tornare (oltre che a procurarsi il giusto sostentamento) a regalarci gioia e divertimento non appena sarà possibile. Un po' mi commuovono e mi ricordano il salmone, altra bestia di cui ho parlato spesso, uno stupido pesce che va contro corrente incurante di tutto, perfino della morte. Vi ho fatto riflettere, forse sorridere? Ah ah! E adesso provate ad accarezzare il gatto senza pensare un po' a me! Comunque mia moglie può confermare che sono un animale piuttosto mansueto, mangio di tutto, non sporco in casa, non abbaio mai.


Mauro Tabasso
NP marzo 2021

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