Shakatak - Invitations

Pubblicato il 15-12-2020

di Gianni Giletti

Easy listening della più bell’acqua, un modo carino per dire “musica da ascensore”. Epperò ha il suo perché. Funkinello leggero, no cantante, meglio un coretto che non lascia vuota la parte del vocalist, fa fine e non impegna.
Mi fa ridere il pianista che suona con una mano e con l’altra ci dà con il flauto. Sono canzoni che possono andare avanti due ore e ti fanno compagnia comunque. E in più si balla.
Elegante.

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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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