Punti d'incontro

Pubblicato il 27-06-2010

di Redazione Sermig

I dieci ragazzi israeliani e palestinesi che hanno vissuto all’Arsenale della Pace di Torino dal 27 dicembre al 2 gennaio hanno concluso l’esperienza di convivenza dando voce a sogni e speranze...

di Sara Bauducco
I dieci ragazzi israeliani e palestinesi che hanno vissuto all’Arsenale della Pace di Torino dal 27 dicembre 2006 al 2 gennaio 2007 hanno concluso l’esperienza di convivenza pacifica dando voce a sogni e speranze, primo fra tutti l’abitare in una terra senza muri di divisione e che possa chiamarsi veramente Terra Santa perché casa di popoli che si rispettano e impegnano per lo stesso bene.

La settimana intitolata “Medio Oriente Terra Amica” è iniziata all’insegna del lavoro ed è proseguita con momenti di riflessione e confronto: la conoscenza reciproca è stata il primo passo che ha portato i giovani a parlare in termini positivi senza cadere nell’ovvia descrizione delle note problematiche legate alla questione mediorientale.

IL "DREAM TEAM"
I giovani mediorientali si sono sentiti accolti e voluti bene anche grazie ad un gruppo di giovani italiani - che da tempo sono di casa al Sermig - che hanno condiviso minuto per minuto quest’esperienza. Un grazie al mitico “Dream Team”: Paolo, Miriam, Sara, Giacomo, Anna, Maria, Fabio, Irene, Silvia, Giulia, Sara, Sepideh, Monica, Claudia, Giacomo!
 Trovare punti di incontro che partano dalla consapevolezza che le differenze sono una ricchezza: questo l’obiettivo che la Fraternità fondata da Ernesto Olivero si è proposta con l’aiuto di un gruppo di giovani italiani che ha trascorso ogni ora con i ragazzi ospiti. “Forse è l’incontro più difficile che abbiamo mai affrontato – ha commentato Ernesto Olivero, fondatore del Sermig – ma ci abbiamo sempre creduto e pensiamo che sia solo il primo passo: questi ragazzi hanno sperimentato la pace e la bontà che deriva dal fare il bene, ora possono diffondere questi valori nel loro Paese”.

Sono ragazzi che, a causa di muri e permessi per viaggiare, fanno quotidianamente fatica ad incontrarsi per le strade di Israele e Palestina ed hanno alle spalle vissuti di guerra, ma hanno capito di volere la stessa cosa, la pace, ed hanno iniziato a pensare in quale città potersi rivedere per continuare insieme il cammino. Questi giovani israeliani e palestinesi hanno imparato a volare alto e a guardare al futuro esprimendo anche i desideri che li accomunano ad ogni altro ragazzo della stessa età.

Jack è un disegnatore e suona il liuto per trasmettere i suoi sentimenti e l’amore per la sua terra attraverso la musica; Lina sta imparando l’italiano e vuole diventare una brava ballerina; Merav sta studiando per aiutare i bambini in difficoltà; Shimrit ama cantare ed in questi giorni ha visto per la prima volta nevicare; Tamara ogni tanto si diletta in cucina; Shade lavora nella stamperia del padre; Jousseff tifa Juventus e fa il falegname; Maurice è goloso di pizza; Idan ascolta musica rock americana e divora il cioccolato; Ilya, di origine russa, sta cercando di capire cosa fare della propria vita…

Durante l’ultima mattina all’Arsenale tutti loro hanno chiesto alle autorità di Torino e Piemonte ed ai rappresentanti delle diverse confessioni religiose (cristiani, ebrei e musulmani) di farsi portavoce perché il loro più grande sogno possa diventare presto realtà.

“Abbiamo raccolto la loro proposta di costruire un Arsenale proprio sul confine per poter ospitare bambini disabili israeliani e palestinesi – conclude Olivero – A questo punto la goccia deve allargarsi e speriamo che molti altri giovani si facciano contagiare da sentimenti di pace”.

Sara Bauducco

I sogni dei giovani israeliani e palestinesi
Torna all'ingresso

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok