ENJOY THE SILENCE

Pubblicato il 10-02-2010

di Redazione Sermig

I giovani incontrano le suore del Cottolengo
Quando si scopre che la clausura non è così buia come la si dipinge. I giovani al Sermig per un campo incontrano le suore di clausura del Cottolengo.
di Daniela Perotti

 

Incontro con le suore del CottolengoIncontro con le suore del CottolengoIncontro con le suore del CottolengoIncontro con le suore del CottolengoIncontro con le suore del Cottolengo

In un campo al Sermig ti può capitare di dover lavare montagne di pentoloni, di spostare incredibili quantità di generi alimentari, di correre dietro a bambinetti scalmanati che proprio non ne vogliono sapere di fare il gioco della bacinella! Ma ad un campo del Sermig ti può capitare anche di fare incontri singolari, magari dopo una breve marcia silenziosa che ti porta fino al vicino convento di clausura dove vivono le suore del Cottolengo.

All’inizio resti un po’ spaesato perché entri in un posto che è diverso da come te l’eri immaginato e soprattutto perché non sai se puoi fiatare rompendo quel silenzio (per nulla assordante) che regna al di sopra di tutto e accompagna le giornate dei personaggi che stai per incontrare e che ti stanno aspettando lì seduti in giardino. Le persone che abbiamo incontrato sono davvero dei personaggi: cinque suorine con la faccia simpatica e una voglia di vivere che stenderebbe il più entusiasta tra gli adolescenti.

Quello che ti lascia incredulo, o almeno che ha lasciato incredule noi, sono proprio i loro sorrisi sereni che ci comunicavano quanto la loro vita, letteralmente chiusa tra quattro mura, le renda persone così realizzate. Ci hanno portati (più di 100 ragazzi del campo) nella loro dimensione quotidiana, quella del silenzio, raccontandoci le loro vite e spiegandoci come proprio in questa dimensione si sentano vicine a tutte le persone, per cui pregano 6 ore al giorno. Forse un po’ di silenzio ogni tanto non farebbe male nemmeno a noi!

Daniela
 

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