Sabato 18 marzo
Una riflessione che parte dal cuore dell'Arsenale della Pace - monastero dentro la città - indirizzata da Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, al cuore di quanti si ispirano alla spiritualità della Fraternità della Speranza. Per cercare di vivere la Presenza di Dio negli avvenimenti che ogni giorno ci vengono incontro, sempre in una chiave di speranza.
Lo stile è quello di una famiglia, che desidera aprirsi anche a chi si collega al sito. Come accade quando la famiglia si riunisce, le questioni sono affrontate con un linguaggio semplice, affettuoso; a volte traspare sofferenza, a volte gioia, a volte ironia, ma sempre per guardare in alto.
Regola del giorno
Arrivati da ieri
In tutto il mondo
gli Arsenali sono luoghi
dove ogni viandante
è accolto con il suo fardello,
le sue pene, i suoi progetti.
Luoghi dove chi «arriva da ieri»,
segnato dalla sua storia passata,
può trovare ristoro nel silenzio, nei volti,
nelle parole di fratelli e sorelle
che vivendo la presenza di Dio
imparano a non giudicare,
a non portare rancore.
Luoghi dove si testimonia la certezza
che la Grazia del Signore opera sempre.
Luoghi dove l’uomo smarrito
può trovare un fratello, una sorella
che lo accompagnano
nell'incontro con la Grazia.
Luoghi dove ognuno è accolto
ma nessuno è giudicato.
Il bene dilaga se chi cerca un segno
trova, in chi lo avvicina,
riflessi della bontà,
della misericordia di Dio.
«Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici? Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei. E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? Ed ella rispose: Nessuno, Signore. E Gesù disse: Neanch'io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,2-11).