Martedì 14 marzo
Una riflessione che parte dal cuore dell'Arsenale della Pace - monastero dentro la città - indirizzata da Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, al cuore di quanti si ispirano alla spiritualità della Fraternità della Speranza. Per cercare di vivere la Presenza di Dio negli avvenimenti che ogni giorno ci vengono incontro, sempre in una chiave di speranza.
Lo stile è quello di una famiglia, che desidera aprirsi anche a chi si collega al sito. Come accade quando la famiglia si riunisce, le questioni sono affrontate con un linguaggio semplice, affettuoso; a volte traspare sofferenza, a volte gioia, a volte ironia, ma sempre per guardare in alto.
Regola del giorno
Servire la pace
Isaia annuncia un tempo
in cui le armi saranno tramutate
in strumenti di lavoro.
Il profeta parla a nome di Dio,
dunque la pace è possibile
ma l’uomo deve volerla.
Ci sarà pace
se ci sarà riconciliazione,
se ci si chiederà reciprocamente perdono,
se l’odio si scioglierà,
se emergeranno rispetto,
concordia, mansuetudine.
Dedichiamo la nostra vita,
la nostra preghiera incessante a convertire il «lupo» della guerra,
della fame,
della disoccupazione, della non vita
e soprattutto il «lupo» che è in noi
perché la pace, che è dono di Dio,
si manifesti tra gli uomini.
Serviamo la pace con tutto il cuore,
un cuore disarmato
che ha cancellato le parole
nemico, rancore, mio
per sostituirle con la parola «perdono».
«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9).
«Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino» (Sal 85,9-14).