Buona giornata è Mercoledì!
Ero ragazzino negli anni 50, ingenuo e fiducioso.
Sono rimasto ferito e offeso quando ho scoperto
che c’erano tanti bambini come me
che morivano di fame.
Da allora ho promesso a me stesso
che avrei cercato di combattere
contro questa ingiustizia,
che sentivo insopportabile.
Crescendo ho trovato degli amici
che avevano il mio stesso progetto.
Siamo diventati un gruppo di persone,
tutte diverse e con lo stesso sogno nel cuore.
Nel tempo siamo diventati tanti:
tutti diversi e con lo stesso sogno nel cuore.
Non smettiamo mai di lavorare
perché il nostro sogno diventi realtà:
il nostro impegno è una goccia nel mare,
ma noi crediamo che le gocce
possano diventare un oceano.
Perché tutti crediamo, diversi come siamo,
che i sogni, se sono buoni e fanno bene,
si realizzino sempre.
Ci affidiamo a Maria:
Maria
è dai giovani che parte il futuro,
i giovani possono prendere
il buono del passato
e renderlo presente
nei giovani sono seminati
la santità, l’intraprendenza, il coraggio.
Maria Madre dei giovani
coprili con il tuo manto,
difendili, proteggili dal male
affidali a tuo Figlio Gesù
e poi mandali a dare speranza al mondo. Amen
Buona giornata, vi voglio bene.
Buona giornata, ti voglio bene.
E il bene se è bene, è per sempre.
Il mio, il nostro è per sempre. Buona giornata.
Ernesto Olivero
Poveri, ma ricchi di Dio
La vita restituita
Siamo diversi per età e per stato di vita,
sposati, singoli, monaci e monache,
sacerdoti, eremiti…
ma tutti seguiamo Gesù
povero, casto, ubbidiente,
a gloria di Dio Padre
e con la forza dello Spirito Santo,
nella Fraternità,
a servizio del Regno.
Tutti viviamo del nostro lavoro,
svolto negli Arsenali o fuori,
rispettando la chiamata di ognuno.
Ci sentiamo tutti custodi gli uni degli altri
e quando qualcuno di noi attraversa
un momento di difficoltà,
lo sosteniamo, nella discrezione,
con affetto e preghiera.
Gli sposati e i singoli
vivono nelle loro case,
con la propria vita
danno testimonianza del Vangelo
e dell’adesione alla Fraternità nel mondo,
nelle relazioni, nel lavoro,
nell’impegno sociale e familiare.
Alcuni, secondo il mandato dei responsabili,
possono impegnarsi a tempo pieno negli Arsenali
o dare vita ad esperienze di accoglienza,
a servizio della Fraternità.
Chi è sposato
vive il suo sì nella Fraternità
sempre nel rispetto dei tempi di crescita
e delle necessità della famiglia,
specialmente dei figli.
Pur nell’autonomia di ogni famiglia,
tutti ci sentiamo custodi dei bambini,
consapevoli che
« per crescere un bambino
ci vuole un villaggio ».
Quanti sono chiamati
alla vita consacrata,
si impegnano ad imitare Gesù
vivendo i consigli evangelici di
povertà, castità, obbedienza.
Vivono insieme
in due distinte comunità,
maschile e femminile.
In casi particolari,
concordati con i responsabili,
alcuni possono vivere la loro consacrazione
in famiglia o in una forma eremitica.
All’interno della comunità maschile
quanti sono chiamati al sacerdozio,
dopo i previsti studi teologici,
chiedono di essere ordinati
a servizio della Fraternità
e del suo specifico carisma.
« Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri » (Gv 13,34-35).