Un buon Natale di... luce.

Pubblicato il 24-12-2011

 

Brasile: “E la luce brilla nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno afferrata.” (Gv 1, 5).

Cari amici, quest’anno il Signore ci ha regalato moltissimi segni di luce. Il 21 maggio, l’Arsenale della Speranza ha compiuto 15 anni, festeggiati alla presenza dei nostri ospiti, rappresentando i quasi 40mila uomini che hanno trovato da noi un riparo e un po’ di consolazione, alla presenza delle autoritá del Governo municipale, statale e della Chiesa locale e anche di oltre 300 giovani, partecipanti del 2º “Conta Comigo”, il “nostro” Mondiale dei Giovani. Il 21 settembre, abbiamo accolto la Croce e l’Icona della Giornata Mondiale della Gioventú. Siamo stati una delle primissime tappe del grande pellegrinaggio che attraverserá tutto il Brasile e condurrá questi simboli sino alla prossima Giornata Mondiale (Rio 2013).
L’Arsenale della Speranza ha “avvolto” questi segni con una Vigilia di dodici ore di Lettura continua della Parola di Dio, proclamata da oltre cento lettori. É stata una notte in cui Gesù ci ha visitati, si é lasciato vedere, toccare e ascoltare in un modo molto profondo. Il 21 dicembre, un gruppo di accolti della “Foresta che Cresce” ha aiutato i bambini di un asilo a ripulire e ad abbellire il loro giardino. Non sembrerebbe una grande notizia, se non fosse che, anche quest’anno, ogni mercoledí questi gesti di solidarietá si sono ripetuti in un orfanotrofio, in un ospedale, in una scuola, lungo le strade del nostro quartiere... Gesti semplici di per sé, ma importanti, perché non è stato solo il ripulire, l’imbiancare, il riorganizzare uno spazio, ma il desiderare un incontro e farne una “buona notizia” da raccontare, da ricordare, da imitare.
Il cammino dei protagonisti di questi gesti – i nostri (giovani) ospiti – é sempre più difficile, e noi proviamo, cerchiamo in tutti i modi di far prevalere i loro desideri, i loro sforzi, grandi o piccoli, di ritornare liberi... liberi dalla droga, dalla sfiducia, dagli errori, dalla superficialitá, liberi di vedere anche ciò che delude per continuare a vivere e a sperare. Con Dio, anche l’albero considerato “cattivo” puó dare frutti buoni, puó aiutare qualcuno, puó dimostrare di non essere solo un ingombro per il terreno.

Ci sono tantissime altre luci dentro il 2011: le numerose visite e parole di Ernesto; tutte le persone che abbiamo incontrato, che ci hanno aiutato, appoggiato, incoraggiato; i premi ricevuti – tra tutti, ricordiamo il Prêmio “Viva Lettura” con cui la nostra biblioteca é stata premiata come miglior progetto nazionale di ''incentivo alla lettura e di inclusione sociale" e poi la grande testimonianza di Antonio Palladino, membro della Fraternitá di San Paolo, che ci ha lasciati il 15 febbraio e di cui tutti sentiamo la mancanza, sapendo peró che possiamo contare su un amico che adesso abita la vera casa della speranza, casa della certezza e della luce che non tramonta. Parlare di Palladino ci fa pensare, infine, alla luce della Fraternitá della Speranza per la quale vi chiediamo una preghiera speciale affinché questa piccola comunità del Sermig che abita e dá vita ad un “monastero” molto particolare nel cuore di San Paolo, desideri sempre essere segno di una fraternitá più ampia, che tenga sempre conto della caritá, uno dei modi privilegiati con cui l’Amore di Dio si esprime, si esercita, è vissuto e dà origine ad un clima di casa, che fa sentire in casa, in famiglia, chiunque e in qualunque parte del mondo.

Che la vostra preghiera ci aiuti a non perdere mai il senso di Dio
in tutto quello che facciamo, ma a viverlo e a coltivarlo sempre. Nell’augurarvi Buon Natale, ci emozioniamo per il bene che, nella comunione, faremo e potremo seminare il prossimo anno. Un “Buon Natale” a tutti, che questo Natale sia davvero il segno di Cristo-luce, Lui che illumina ogni uomo e ci permette di capire perché siamo qui.

La Fraternitá della Speranza in Brasile


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