Verso le urne

Pubblicato il 25-11-2022

di Gianfranco Cattai

Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha avuto modo di scrivere: «Bando agli interessi personali. È l’ora dei doveri e delle responsabilità.

L’ora di pensare al bene comune dell’intera popolazione, mettendo da parte gli interessi di corto respiro che diventano inevitabilmente interessi di parte, individuali». Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, quarto quotidiano d’Italia, in un editoriale di domenica 24 luglio: «Ciò che è mancato, ciò che serve: buon senso popolare» e concludeva: «Tocca a noi cercare di usare al meglio la legge che c’è e di imporre la responsabilità, che è troppo mancata, e il coraggio di mettere al primo posto non gli slogan suggestivi o urticanti, ma la vita delle persone e la civile e competente costruzione dell’Italia più giusta, inclusiva e sostenibile che vogliamo per noi e per la prossima generazione. Un buon senso popolare e un pacifico coraggio che non devono continuare a mancare e che non autorizzano astensioni».

Il presidente dell’Azione Cattolica Italiana, Giuseppe Notarstefano, rispetto al ruolo dei cattolici, esprime che: «più che ai contenitori è importante pensare ai contenuti: lavoro, povertà, riforme, pace, tutela del creato». Alla domanda se l’Azione Cattolica darà un’indicazione di voto ai suoi aderenti? La risposta è chiara: «Non è nostro compito, ma aiuteremo le persone ad affrontare questo passaggio con responsabilità, con senso critico e in maniera informata.
Il voto va vissuto con speranza. Purtroppo tanti, anche cattolici, nel recente passato hanno guardato con disillusione al momento elettorale e dunque urge operare un recupero dell’astensionismo».

Termino citando padre Francesco Occhetta che in Comunità di connessioni scriveva: «Il sacrificio di Draghi e il nuovo quadro politico. […] Intorno all’agenda Draghi, come è stato scritto da molti, potrebbe rigenerarsi un riformismo di matrice degasperiana, europeista e atlantista, meritocratica e solidale, popolare e sussidiario, innovatore e ambientalista, cultore di diritti e custode di doveri, che sappia mettere al centro i temi del lavoro e dell’istruzione, dello sviluppo economico e della sostenibilità sociale e demografica e la tutela della dignità umana in tutte le sue forme. In questa ora della storia occorre essere forti e lucidi. Parafrasando un verso di Ungaretti: la mèta è (ri)partire.

Ciascuno porti il proprio mattone per costruire la casa comune. La classe politica ha bisogno di nuove persone, moderate e competenti, capaci di liberare speranze e sogni. Questa scelta morale, in fondo, sarebbe il modo migliore per onorare il sacrificio di Mario Draghi».


Gianfranco Cattai
NP agosto / settembre 2022

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok