Tesori nascosti

Pubblicato il 11-05-2021

di Anna Galvagno

Cosa mette insieme la città di Genova, il Giappone e i ragazzi libanesi? La risposta è "Captain Rabeh", un cartone giapponese molto in voga tra gli adolescenti in Libano qualche decennio fa, che segue le vicende dell'ambiente calcistico genovese e italiano. Mentre in Italia non ha fatto presa sul pubblico, tutti i ragazzi libanesi lo ricordano con affetto.
Questa è solo una delle tante curiose mescolanze culturali che si incontrano nella quotidianità libanese. Sono parte del suo DNA, non solo per la varietà linguistica (all'arabo si alternano facilmente il francese e l'inglese) o per le continue influenze dei libanesi emigrati nel mondo. C'è anche una dimensione storica che ha modellato nei secoli il Paese e ha lasciato delle tracce maestose, ancora ben visibili.

Partiamo da Byblos, una delle città più antiche del mondo. Passeggiare per la sua estesa area archeologica significa fare un viaggio nel tempo: si passa da resti preistorici alla necropoli egizia, a templi dell'epoca ellenistica e persiana, a un teatro romano perfettamente conservato sulla riva del mare, fino ad arrivare all'imponente roccaforte crociata che domina sull'intera città. Per due secoli, tra l'altro, Byblos è stata anche una colonia della Repubblica di Genova.

Nella città di Batroun, poco più a nord, si staglia lungo tutta la linea dell'orizzonte un imponente muraglione fenicio che sbarra l'accesso al mare. Salendo ancora verso nord, incontriamo Tripoli. Oltre alla maestosa cittadella crociata di Raymond Saint Gilles, colpiscono i resti, assurdamente non segnalati da nessun cartello, di alcune locomotive del famoso Orient Express. A sud di Beirut invece è impossibile non rimanere incantati dal castello crociato di Sidone e dall'ippodromo romano di Tiro.

Nell'entroterra, le rovine della città di Anjar sono la testimonianza meglio conservata della dinastia Umayyade e del crocevia commerciale che rappresentava l'area ai confini con la Siria.
Un'altra fondamentale tappa è la città di Baalbek: le rovine dell'acropoli romana ospitano ogni anno un festival internazionale di musica. Quale posto nel mondo può vantare una tale concentrazione di ricchezza archeologica e storica? Eppure, possedere questo scrigno di tesori non è sufficiente: mancano le risorse economiche per offrire un'accoglienza turistica proporzionata a tanta bellezza.

Una cosa è certa: che si parli di cartoni animati o di antiche civiltà, il Libano è per natura storica e geopolitica un fulcro attorno a cui ruotavano e ruotano le popolazioni più variegate.
Una caratteristica unica che dovrebbe essere meglio compresa e valorizzata.


Anna Galvagno
NP febbraio 2021

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