Le nuove culture

Pubblicato il 05-03-2023

di Giorgio Ceragioli

Dobbiamo educarci tutti insieme ad assimilare la capacità di cambiamento e, passo dopo passo, a costruire quelle culture che ci aiutano a vivere il futuro. A mio parere sono quattro.

La prima è la cultura della fratellanza. Essa non è la cultura della fraternità, con la quale intendiamo un qualche cosa di diverso, molto più difficile per l’uomo di oggi, perché essere veramente fratelli fa parte di una cultura diversa, che probabilmente solo il cristianesimo e la fede può dare. Il credere invece di essere non “veramente fratelli” ma tutti uomini, tutti uguali, tutti destinati a ereditare lo stesso Regno di Dio ci può far pensare di essere uniti anche a persone molto distanti, di abitudini diverse dalle nostre.

La seconda è la cultura dell’interdipendenza: spirituale e materiale. Se vogliamo lo sviluppo, abbiamo bisogno di essere tutti sviluppati, se vogliamo una vita serena e tranquilla bisogna che tutti abbiano una vita serena e tranquilla nella pace, e la pace non è divisibile. O tutti siamo nella pace, o il nostro mondo non sarà più nella pace. Questa è la cultura dell’interdipendenza materiale. E, per l’interdipendenza spirituale, se vogliamo essere figli di Dio, se vogliamo arrivare al Regno di Dio, dobbiamo cercare di arrivarci insieme.

La terza è la cultura del valore della diversità; è una bella cosa avere le stesse idee, ma è una bella cosa avere anche idee diverse. Il valore della diversità vuol dire non ghettizzare la gente, non trasferire tutti quelli di colore in un certo posto, non trasferire tutti quelli che hanno una certa malattia in un certo posto, non ghettizzare la gente secondo il tipo di persona che è.

La quarta idea è la cultura di un’unica solidarietà. La solidarietà bisogna averla con tutti e tutti assieme dobbiamo vivere la solidarietà. Concretizzare l’idea della fratellanza, dell’uguaglianza dei diritti e dei doveri, dell’unicità della stirpe umana sono mete necessarie per superare la suddivisione del mondo, per abbattere le barriere, per considerarci tutti parte dell’unica famiglia umana


Giorgio Ceragioli
da “Progetto” (ora “NP”), 1992, n. 10

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