L'attesa

Pubblicato il 15-10-2021

di Luca Periotto

Il tempo sospeso di un'auto in sosta.

JOHANNESBURG – SOUTH AFRICA

Alla base del concetto dell'immagine c'è la sospensione dell'azione. Quello che più mi affascina in una fotografia è il potere della narrazione concentrato in un solo scatto. La fotografia non congela il tempo, ma dilata quello spazio che c'è tra il prima e il dopo. Ho sempre ammirato le fotografie di Gregory Crewdson e Philip Lorca di Corcia, e ovviamente di Jeff Wall, tre autori contemporanei della scuola americana capaci di creare messinscene evocative potenti, capaci di comunicare con la finzione teatrale le caratteristiche dell'animo umano. Il mio modo di operare rispetto a loro, che restano comunque dei miei riferimenti importanti a livello stilistico, consiste nel attingere dall'ordinario quotidiano, dalle occasioni che spesso senza alcun preavviso si materializzano davanti alla lente del mio obiettivo, proprio come questo scatto catturato nel 2012 in Sudafrica, nei dintorni di Johannesburg.

Quella volta ero parcheggiato davanti alla casa di un conoscente, a bordo di un'auto che verso sera stava per riportarmi in città. Visto che stavo contemplando la scena da un po', chiesi al conducente di restare fermo in attesa ma col motore spento, in modo tale che io stesso dal finestrino posteriore aperto potessi scattare senza vibrazioni questa fotografia che per me è davvero densa di significati, quasi come se si trattasse di una novella o racconto breve. Le due figure sedute dentro quell'auto in sosta di color beige, sono due persone comuni separate tra loro più che dai sedili, da almeno un paio di generazioni. Il nonno alla guida, pensai, deve aver vissuto senz'altro l'apartheid considerata l'età, come si vedrà ora allo specchio? Ora che quell'uomo possiede un atteggiamento emancipato rivestito di dignità e abita in un discreto quartiere residenziale, sembra finalmente appagato e fiero a bordo della sua berlina di seconda mano. Eppure nella calma rarefatta della sera c'era qualcosa di impercettibile che contrastava come una nota stonata, fuori posto. Provai a pensare a chi stessero aspettando e no, non sembravano turbati dal fatto che io da pochi metri di distanza li stavo fotografando. A ben guardare il loro sguardo assente percorre linee di orizzonti indefiniti, una foschia che non si vede nella fotografia se non dagli occhi.

Vi è come un mistero in questo scatto degno di un film di David Linch, non sembrano due che stanno per andare a una partita di baseball, oppure al supermercato, piuttosto a un funerale. Contemporaneamente pensai: come sarà la situazione di questa ricca e prosperosa terra quando suo nipote seduto sul sedile posteriore, sarà più vecchio di almeno 60 anni? Sarà l'Africa la nuova America? Svanirà una volta per tutte questa terribile sensazione di lutto permanente?

​Clik  ©Luca Periotto
NP giugno/luglio 2021

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