Il tesoro di Ninive

Pubblicato il 24-04-2022

di Agnese Picco

A partire dal 2012 l'Università di Udine ha avviato un vasto progetto multidisciplinare volto a indagare sistematicamente la regione circostante l'antica città di Ninive (oggi Mosul), denominato PARTeN (Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive) e coordinato dal prof. Daniele Morandi Bonacossi. Dopo il successo del 2020, quando il progetto vinse l'International Archaeological Discovery Award "Khaled al-Asaad" per la scoperta dei rilievi rupestri di Faida, anche nel 2021 non sono mancati i ritrovamenti degni di nota.

La regione nella quale si trova il sito di Ninive ha svolto un ruolo cruciale per l'antica Mesopotamia a partire dal 3000 a.C fino all'età islamica, ricoprendo anche il ruolo di capitale del regno assiro tra l'VIII e il V sec. a.C. Le ricerche dell'università di Udine, insieme a partner locali e internazionali, puntano a ricostruire il paesaggio naturale e culturale della regione, associato alla documentazione, conservazione e gestione dei monumenti archeologici presenti nella regione di Dohuk.
Le indagini effettuate nel 2021 hanno portato alla luce due contesti di rilievo: alcune vasche per la produzione del vino e la presenza di un acquedotto. Per quanto riguarda il primo ritrovamento, le vasche si trovano alle spalle del sito di Khinis, famoso per una grande incisione rupestre che rappresenta il re Sennacherib mentre porge offerte ad alcune divinità, realizzato per celebrare il punto d'inizio del grande canale che lo stesso re fece costruire per irrigare la pianura. Le 14 vasche, scavate direttamente nella roccia calcarea, rappresentano probabilmente il più antico sito della regione specializzato nella produzione del vino, bevanda fondamentale in epoca assira, come testimoniano le fonti scritte, per banchetti e rituali.
L'acquedotto, rinvenuto nella zona di Shiv Asha, invece, fa parte di un gruppo di quattro strutture simili, non ancora interamente indagate, probabilmente risalenti al 700 a.C.
Queste strutture si inseriscono in una fitta rete di canali, dighe e altre strutture per il controllo delle acque diffusi nella regione e costruiti in epoca assira e che costituiscono i primi acquedotti a oggi noti.


Agnese Picco
NP gennaio 2022

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