I passi di Rugina

Pubblicato il 01-06-2021

di Arsenale dell’Incontro

Il 4 gennaio scorso si è spostata in Cielo Rugina, una delle volontarie più fedeli dell'Arsenale dell'Incontro. L'avevamo incontrata all'inizio della nostra presenza a Madaba, quando con suo marito era venuta a conoscerci.

Dopo quella visita ci aveva detto che una volta in pensione sarebbe venuta ad aiutarci come volontaria, ed è stata di parola. In questi anni ha condiviso con noi gratuitamente il suo tempo e le sue capacità con grande continuità.
Veniva almeno una o due volte ogni settimana, mentre i figli erano a scuola, disponibile ad aiutare in quello che serviva, pronta ad accogliere con noi ogni nuovo bisogno che bussava alla porta. Pensiamo all'estate del 2015, quando in pochi giorni abbiamo organizzato insieme attività quotidiane per i bimbi più piccoli delle famiglie dei profughi iracheni appena arrivati a Madaba. Pensiamo alle decine e decine di volte in cui alla sera l'abbiamo chiamata perché la mattina seguente avevamo bisogno di un aiuto improvviso, e la risposta era sempre «Sì, ci sono!». Pensiamo alle ragazze del programma di formazione professionale con cui ha condiviso i segreti della sua buonissima cucina e che grazie a lei hanno imparato a cucinare, ma soprattutto si sono sentite amate e valorizzate.

Rugina c'era sempre... Ha sempre avuto uno sguardo buono per ognuno e così, semplicemente, ha fatto tanto bene. Ha aiutato e sostenuto noi; ha voluto bene ai bambini e ai ragazzi diversamente abili dell'Arsenale; ha colpito con il suo impegno gli insegnanti, tanto da essere considerata da tutti un pezzo importante della nostra famiglia; ha saputo coinvolgere suo marito e i suoi figli nel suo servizio, tante volte anche loro sono venuti ad aiutarci e hanno sempre partecipato ai momenti importanti della vita dell'Arsenale. Abbiamo un grande grazie nel cuore per la vita di Rugina, per la sua fedeltà, per aver creduto con noi fino in fondo nel valore del servire i più piccoli, vivendo con naturalezza il «gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Da quando aveva scoperto di essere malata abbiamo sempre pregato per la sua guarigione e lei, finché ha avuto le forze, ha continuato a venire a darci una mano.

Ora sappiamo di avere la responsabilità di continuare a fare tutto il bene che possiamo, anche a nome suo. Ed è stato molto bello vedere che non siamo le sole a sentire questa responsabilità: la sua famiglia ci ha subito detto che desidera continuare ad aiutarci come faceva Rugina. Gli insegnanti hanno sottolineato l'importanza di raccogliere la sua eredità, le ragazze che cucinavano con lei – dopo un primo momento di tristezza – si sono rimesse a cucinare insieme (in collegamento online dalle loro case). Sono questi i primi frutti di una vita spesa per il Bene.


Arsenale dell'Incontro
NP febbraio 2021

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