Barty: il momento di smettere

Pubblicato il 23-09-2022

di Carlo Nesti

BARTY
Ascleigh Barty è stata la numero uno del tennis femminile mondiale per 120 settimane, fino a pochi giorni fa. Nel pieno della carriera, a 25 anni, ha deciso di ritirarsi.
Talentuosa e sensibile, aveva sconfitto anche la depressione, ma stavolta si è fermata in modo definitivo. Ha capito che la ricerca della felicità passava attraverso altre strade. E non è un caso, avendo avuto sempre una visione non limitata al campo, ma proiettata ben oltre. UMANA

MIHAJLOVIC
Si è appreso che servono nuove cure, a Sinisa Mihajlovic, per sconfiggere la leucemia. È stato necessario, dunque, il ricovero in ospedale, continuando a seguire il Bologna a distanza. Anche ora ha preferito “metterci da faccia”: rinunciare al silenzio, per annunciare al mondo il suo tormento. Nella metafora calcistica, non entrerà in takle, ma giocherà d’anticipo. Saranno terapie preventive, per evitare il ritorno della malattia. GUERRIERO

MATTARELLA
Presso il Quirinale, è avvenuta la riconsegna della bandiera tricolore a 5 cerchi al presidente della Repubblica. Il bilancio di Pechino 2022 è stato particolarmente lusinghiero: 17 medaglie per gli olimpici, guidati da Michela Moioli, e 7 per i paralimpici, guidati da Giacomo Bertagnolli. Sergio Mattarella non ha potuto ignorare il conflitto di quest’epoca così travagliata: «La guerra è il contrario dei valori olimpici ». NOBILE

URSS
Russi e ucraini insieme, a passarsi un pallone, a confortarsi per un errore, e ad abbracciarsi per un gol. Fantasia? No. Una realtà torinese, che nulla ha a che fare con la ricostituzione della vecchia Unione Sovietica, ma ci somiglia, in senso positivo.
Si chiama Unione Sportiva Parlanti Russo, che da 4 anni riunisce ragazzi provenienti anche da Bielorussia, Moldavia, Kazakistan e Uzbekistan.
Nemmeno la guerra è riuscita a dividere la loro solida amicizia. UNITI

MONZUL
Kateryna Monzul è un arbitro di calcio, che è stata costretta a fuggire dalle bombe in Ucraina, e a trovare alloggio in Italia. Per restituirle un po’ di normalità, è stata designata a dirigere a Milano, presso il Centro di formazione Suning, una partita fra Inter e Sampdoria.
Può essere equiparata ai fischietti maschili, per l’autorità con la quale ha gestito l’incontro. D’altro canto, la Monzul ha arbitrato la finale dei Mondiali femminili. ORGOGLIOSA

CISSÉ
Fino a pochi mesi fa, giocava in Puglia, nella seconda categoria, nelle file del Rinascita Refugees.
Moustapha Elhady Cissé, attaccante diciottenne proveniente della Guinea, ha compiuto il grande salto in Serie A: l’Atalanta. E nel finale di un Bologna-Atalanta, bloccato sullo 0-0, è entrato in campo, e ha segnato il gol decisivo. Una favola, per un profugo che si è lasciato alle spalle la guerra civile, e la morte del padre. Ora, il futuro fa meno paura. RIFUGIATO

VIO
La Bebe Vio Academy, a Milano, raggruppa ragazzi dai 6 a 18 anni, con una particolarità, in quanto sono sia abili, che disabili.
Durante le sedute, provano vari sport: basket in carrozzina, scherma, sitting volley, e atletica leggera. Lo spirito è quello dell’inclusione, e ultimamente l’allenamento è avvenuto con Alviti, Biligha e Ricci, giocatori di pallacanestro dell’Olimpia. Paul Biligha: «Vedere il sorriso dei bambini è la cosa più bella». SOLIDALI

www.carlonesti.it

Carlo Nesti
NP Maggio 2022

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