Io esisto!

Pubblicato il 25-03-2013

 

Cari amici,

é Domenica “delle Palme”, GESU' ENTRA IN GERUSALEMME, ma anche a San Paolo, a Buenos Aires, a Torino, a Roma e in tanti altri paesi, cittá, comuni. Chi c’è ad accoglierlo? Ad acclamarlo come re? Ad imitarlo come maestro? Forse ci siamo stancati o non capiamo più che cosa significa credere che Gesù ha dato la vita per me, per noi.

Non possiamo. Siamo noi i suoi discepoli oggi e con il nostro modo di essere, con i nostri mantelli, con le nostre povertá ed incertezze possiamo dargli il BENVENUTO e dirgli: “entra, perchè abbiamo bisogno di sapere che Tu ci ami”.

Ieri sera, un nostro ospite é entrato nella cappellina
dove ci riuniamo per pregare i Vespri e mi ha detto: “Oggi sono felice perché all’entrata mi é stato consegnato un biglietto: lunedì mattina sono stato convocato per iniziare a lavorare all’Arsenale! Questo é importantissimo, perché vuol dire che IO ESISTO!”.

“Io esisto!”. La gioia con cui Antonio ha detto questa frase sará il mio “Osanna al Figlio di Davide” di questa Settimana Santa. Ho pensato: se Antonio, per un biglietto del nostro servizio sociale, ha trovato la speranza per venire sino alla cappellina e dire: “Io esisto”, figuriamoci che cosa potrá fare nella sua vita se qualcuno sará capace di dirgli che Gesù, il Figlio di Dio, HA DATO LA VITA PER LUI!

In questi giorni celebriamo la gioia di essere salvati, ma non solo, anche la possibilità “di fare un pochettino quello che ha fatto Gesù quel giorno della sua morte”, come ci ha detto Papa Francesco nell’omelia di oggi. “Un pochettino” é un’espressione tipicamente sudamericana: qui si usa il diminutivo per tutto, anche per le cose più grandi, non per sminuirle, ma per umanizzarle. Gesù è Dio, eppure si é “diminuito” per CAMMINARE CON NOI ed entrare nelle nostre cittá, paesi, comuni, case, familie, vite.

Facciamolo entrare ed imitiamolo:
cosa ci serve possedere ancora tante cose se non le condividiamo? Cosa ci serve lavorare, mangiare, studiare... se non ci aiutiamo? “Perdere” tante di queste cose é vedere la luce dell’Amore di Cristo riflessa negli occhi di Antonio, é GUADAGNARE LA RESURREZIONE.

Buona Pasqua!

Simone Bernardi
Fraternità della Speranza

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