Dom Luciano e la Chiesa del futuro
Pubblicato il 01-11-2008
In occasione della cerimonia in onore di Dom Luciano, l’1 marzo 2008, abbiamo rivolto una domanda a Dom Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo.
Cosa ha lasciato Dom Luciano alla Chiesa brasiliana e dell’America Latina? Ha ancora qualcosa da dire alla Chiesa del futuro? Dom Luciano ci ha lasciato innanzitutto la testimonianza della sua vita. Da prete, da vescovo ha ammaestrato attraverso la promozione di poveri, con il dare loro dignità umana. È stato un grande testimone del vangelo in mezzo alla gente. E questo rimane. Era un uomo molto saggio, ma anche santo, molto semplice, umile e queste qualità hanno sempre impressionato. Tutti si potevano avvicinare a lui e lui dedicava attenzione a tutti. E poi era sempre interessato in modo specifico ad ogni persona. |
Il card. Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo, e Dom Pedro Stringhini, vescovo ausiliario della regione Belem |
Ci ha lasciato la testimonianza di questo stile di vita, che ha fatto tanto bene e continuerà a farlo anche in futuro, perché è l’impegno della Chiesa, è la proposta del vangelo. Infatti la Chiesa convince quando agisce. C’è chi riesce a farlo meglio, chi meno bene, ma tutti siamo chiamati a operare come operava Dom Luciano, con molto impegno. |
A cura di Guido Morganti
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