Cambiare il mondo delle persone

Pubblicato il 20-03-2025

di Arsenale della Speranza - S.Paolo

Recentemente, siamo stati piacevolmente sorpresi dalla riflessione che una studentessa, Giovanna Borsetti, appena laureata in Giurisprudenza, ha condiviso su una pagina social. Insieme ad altri compagni di una storica università di San Paolo – l’Università Presbiteriana Mackenzie (UPM) – ha partecipato al programma di orientamento legale che avviene in Arsenale ogni sabato mattina. Alcuni studenti, guidati da una professoressa che da anni segue questo progetto, vengono per dare indicazioni ai nostri ospiti che spesso si trovano in situazioni complicate, ma non possono permettersi una consulenza legale. Questi ragazzi restituiscono la loro professionalità e intanto fanno un’esperienza di vita entrando in contatto con la realtà della popolazione che si trova sulla strada. Come spesso accade, questi contatti fanno molto bene... Condividiamo, con tanta riconoscenza, quello che ha scritto nel suo articolo.

«Questo è stato il mio ultimo semestre di università e, di conseguenza, dell’attività di orientamento legale all'Arsenale della Speranza. Nel mio primo semestre, ricordo un professore che fece la fatidica domanda: "Perché studiate diritto?". E io ho risposto: “Perché vorrei cambiare il mondo”. L'insegnante allora ha detto a tutta la classe: "Studenti, mettetevi in testa una cosa, per evitare delusioni future: nessuno cambia il mondo".

Sebbene riconosca che la mia risposta era generica, il commento che quel professore ha fatto è rimasto nella mia mente lungo tutto il corso di laurea e ho iniziato a cercare di dimostrare che si sbagliava. Nell'arco di quattro anni ho avuto modo di partecipare a servizi che mi hanno commosso, che mi hanno reso felice e, soprattutto, mi hanno fatto capire come manchino politiche pubbliche efficaci che possano servire adeguatamente le persone che si trovano sulla strada. Telefoni non validi, siti web che rendono impossibile fissare appuntamenti nei fine settimana, programmi governativi di difficile accesso, perdita di certificati da parte dell'ufficio anagrafe e mancanza di sostegno per il reinserimento di queste persone nella società sono state situazioni in cui mi sono imbattuta direttamente.

D'altra parte, ho potuto conoscere persone che vogliono effettivamente cambiare questa realtà. Non sarebbe un'esagerazione da parte mia dire che l’attivitá di orientamento legale all'Arsenale della Speranza fa parte della mia famiglia. Una famiglia che condivide e vede gli stessi dolori del sistema e che costruisce tutta una rete di cambiamento a partire dai casi che ci arrivano. Insieme, tutti noi cambiamo il mondo delle persone.

La grande verità dietro la mia ricerca della risposta al commento fatto da quel professore è stata sotto i miei occhi per tutti questi anni. La ricerca di un mondo migliore non è nella generalizzazione del termine, ma nella ricerca di cambiare il mondo di ogni persona che incontriamo. Il cambiamento sta nel nostro dialogo con chi si trova sulla strada. Sta nel permettere loro di essere ascoltati quando la società e lo Stato non lo fanno. Sta nel fatto di offrire loro una risposta, anche se non è qualcosa di strettamente legale. Sta nel fatto che questi uomini decidono di raccontare la loro situazione e cercare aiuto. Siamo così vicini alla nozione di “mondo” che a volte non ce ne rendiamo conto! La giustizia, dopo tutto, si fa a piccoli passi, in piccoli strati della società e con il lavoro di un gruppo di persone. Non possiamo cambiare il mondo, ma possiamo fare in modo che il mondo di alcune persone cambi».
 

Fraternità della Speranza in Brasile
NP dicembre 2024

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