Sandali e maglione

Pubblicato il 07-05-2022

di Arsenale della Speranza - S.Paolo

Venerdì scorso è successo veramente: mi sono laureato in teologia!
Ho finito gli studi e dopo la laurea in filosofia, ora ho concluso anche la teologia presso la facoltà del Monastero di san Benedetto a San Paolo del Brasile. Anni e anni.

Studiare vivendo all'Arsenale della Speranza, in Brasile, è stata un'esperienza enorme, di grande bellezza.
Ogni giorno uscivo il mattino presto, per arrivare in università e frequentare i corsi di storia del cristianesimo, sistematica, morale... Ho potuto ascoltare lezioni di grandi professori che mi hanno trasmesso il loro sapere e la loro esperienza: Domingos Zamagna, Sergio Alejandro Ribaric, Magno Vilela, Antonio Bogaz...
Mi hanno introdotto alle linee di pensiero di grandi teologi, pensatori e studiosi che hanno dedicato anni della loro vita per cercare di analizzare e approfondire ogni frammento della Sacra Scrittura.
Ogni giorno, dopo le ore di lezione, tornavo in Arsenale. Molte volte mi succedeva che, arrivato alla porta, ancora con la testa che stava cercando di ripercorrere i ragionamenti e le tesi appena ascoltate di Tommaso d'Aquino o di Aristotele, mi raggiungeva improvvisamente qualcuno, spesso uno degli uomini accolti, che mi fermava lamentandosi di un dolore ai denti che non lo faceva dormire, di un problema di salute oppure, guardandomi le scarpe, mi chiedeva un paio di sandali o almeno un maglione per proteggersi dal freddo.

Ognuno di questi episodi, quanto mi ha aiutato a capire per che cosa stavo studiando, quali fossero le mie reali motivazioni; per chi stavo studiando.
Altrimenti, avrei corso il rischio di trascorrere ore e ore, anche giorni, in una discussione interminabile riguardo al significato di una parola o la traduzione corretta di una frase. Dimenticandomi di ogni cosa e occupandomi di leggere e rileggere trattati accademici. Studiando per... studiare.
Non avessi avuto l'Arsenale, avrei corso il rischio di trattare la richiesta di aiuto di una persona o il problema di qualcuno, soltanto come una scocciatura, un ostacolo. Solamente una perdita di tempo, perché richieste di poco conto: senza nessuna di quelle sofisticatezze intellettuali degli articoli delle riviste.

Vivere in Arsenale mi obbliga invece, ogni giorno, a guardare alle tante povertà di questo nostro mondo, alle persone che stanno vivendo grandi sofferenze e tristezze. È questo che mi aiuta ogni volta a scegliere per che cosa sto studiando, per quali motivazioni.
Senza l'Arsenale, lo studio sarebbe anche potuto diventare per me un vizio. Sì, un vizio. Dimenticandomi che studiare può invece essere una forma per amare. Amare proprio quelle persone che più hanno bisogno.

Ho potuto arrivare alla laurea grazie a tanti amici che mi hanno sostituito nei differenti compiti di cui c'è bisogno per mandare avanti le accoglienze di una casa come l'Arsenale.
Molti hanno dovuto lavorare in piú al bazar, accogliendo gruppi.
Sforzi grandi per fare in modo che io avessi tempo di frequentare le lezioni, senza dormire, e poi studiando per passare gli esami di questi anni. È commovente sapere di stare studiando in nome di molti amici. Non soltanto per un interesse personale, ma in nome di una comunità. Per questo vivo ringraziando, continuamente.


Arsenale della Speranza - S.Paolo - Brasile
Marco Vitale
NP gennaio 2022

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