Quirinale: discorso di Sergio Mattarella al Sermig

Pubblicato il 14-01-2016

di Claudio Maria Picco

Benvenuti al Quirinale.

Caro Ernesto, hai detto che questo incontro è per ringraziarmi per quello di Torino del 14 maggio. In realtà sono io che ringrazio voi per quell'occasione e per questa di oggi : è stato molto importante per me e vi sono davvero molto grato. Sono entrato nella vostra attività, nel clima dell'Arsenale in quell'atmosfera di serenità, di gioia, di impegno, di generosità, di apertura.

Poc'anzi Ernesto Olivero ha posto l'attenzione su alcune cifre, su alcuni dati dell'attività del Sermig che sono impressionanti. Ma venendo al Sermig ci si rende conto della dimensione e dell'intensità dell'attività che vi si svolge, delle iniziative che vengono assunte, del modo di andare incontro a chi ha bisogno e a chi vuole non soltanto assistenza e aiuto, ma anche dialogo e comprensione. 

La prima domanda che ci si fa entrando in contatto con il Sermig è come sia stato possibile che un arsenale - un rudere, in realtà - sia stato acquisito e trasformato in un grande centro, che abbia diffuso in tante parti del mondo tante attività e svolga una così intensa presenza nel tessuto sociale. Ha risposto poc'anzi Ernesto Olivero dicendo che l'Arsenale è stata una risposta alle domande che pone il mondo, la condizione umana nel mondo. 

Da Ernesto e da chi l'ha aiutato c'è stata una risposta totale, una disponibilità completa, non nei ritagli del possibile, non condizionata da altri sentimenti o considerazioni, ma senza riserve, senza remore e senza condizionamenti, completamente disponibile a dare risposta a queste esigenze, a far la propria parte in grande misura.
Da questo nasce quello che è stato prima ricordato : i giovani che, con la loro amicizia, costruiscono una rete. 

L'amicizia ha sempre superato i confini ma nell'era di Internet questi confini sono addirittura travolti. I giovani possono, con la loro considerazione e loro concezione del mondo e delle relazioni nel mondo, convincere e convertire verso questa concezione aperta e generosa i loro genitori, che non sono stati in grado di avvertire questa sensibilità.
È per questo che il vostro non è un impegno dell'oggi, ma proiettato sul futuro, perché semina la capacità di costruire un tipo di rapporti che servono in un mondo migliore di quello attuale, un mondo in cui siano presenti disponibilità, comprensione e aiuto vicendevole.

Mi ha colpito quello che Ernesto ha detto : il denaro che abbiamo è di Dio, ed è come dire che c'è un azionista al quale nulla si può nascondere. Questo garantisce il buon utilizzo delle risorse che generosamente vengono date, perché ci si rende conto dell'attività di impegno, di genuinità, di gratuità dell'attività del Sermig.

Non vorrei aggiungere altro, però c'è una cosa per la quale voglio ringraziarvi particolarmente. Sono tante le ragioni per cui desidero esprimervi la mia gratitudine, tra queste anche quella dell'amicizia nei miei confronti, del fatto che possa contare sempre - lo so bene - sulla vostra amicizia. Fra le tante ragioni che andrebbero esposte per ringraziarvi c'è un aspetto che riguarda il modo di vivere del nostro Paese.

Il nostro è un Paese in cui vi è bisogno di riprendere il senso di comunità nazionale, di sentirsi parte di una comunità in cui ci si rende conto che la libertà non è piena se non è anche condivisa dagli altri, che non si è pienamente realizzati se non lo sono anche gli altri, tutti gli altri.

Vedendo quei filmati pensavo : anche oggi sono annegati sette bambini nel Mar Egeo. È una condizione stridente con i nostri valori e la nostra sensibilità. Nel nostro Paese come in tutta Europa c'è però bisogno di ripristinare il senso della comunità e di capire che si è se stessi se ci si fa carico anche degli altri; che non vi è una condizione realizzata per nessuno se accanto a noi, o anche distante da noi, c'è qualcuno che non riesce a realizzarsi pienamente. Anche per questo l'iniziativa dell'Eremo di Pecetto è straordinaria perché significa offrire ai ragazzi disabili la possibilità di realizzarsi, di esprimersi. E avremo questa possibilità se solo verrà loro consentita la condizione per poterlo fare.

Tutte queste cose sono una risposta positiva, concreta, reale al bisogno di ritrovare, nel nostro Paese, il senso della comunità nazionale e, nella nostra società, il sentirsi comunità. 
Voi state dando una grande risposta, molto più importante di quella che forse vi appare nell'attività quotidiana. È un contributo di grande rilievo.

Vi sono grato e vi faccio molti auguri perché questa esperienza vi accompagni sempre nella vita. 


Video del discorso di Sergio Mattarella

Contributi dal sito del Quirinale - videotesto del discorso del Presidente e foto incontro


Cronaca dell'incontro: Al Quirinale, una storia italiana

 

 

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