Novena di Natale su AVVENIRE di Ernesto Olivero

Pubblicato il 24-12-2018

di Redazione Sermig

Novena di Natale / 1. Dio si è fatto uomo, ma non dal nulla....
Novena di Natale / 2. Giuseppe aveva un sogno, sposare la sua Maria...
Novena di Natale / 3. Elisabetta attendeva un figlio. E il figlio è arrivato...
Novena di Natale / 4. L'Eccomi di Maria: in un attimo in ginocchio accetta tutto
Novena di Natale / 5. Nell’incontro tra l’attesa e l’Atteso il senso dell'umanità
Novena di Natale / 6. Lo stupore di Maria diventa ringraziamento e lode infinita a Dio
Novena di Natale / 7. L'impossibile di Dio (Lc 1,57-66.80)

Novena di Natale / 8. Il male non vince se ogni giorno è il Benedetto
Novena di Natale / 9. Oggi è nato per voi


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Novena di Natale / 9
Oggi è nato per voi


Oggi è nato per voi (Lc 2,1-14)

“Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio”.

Oggi è Natale.
Dio è con noi,
nasce in povertà,
è indifeso,
fragile e manca di tutto,
ha bisogno di noi.
E sapendo la sua fine,
dovremmo vivere
questa storia
cercando di essere
più buoni
con l’Uomo
più buono del mondo,
desiderando
con tutte le forze
di cambiare vita,
ora, subito,
per dire con la nostra vita
che volersi bene è possibile,
perdonarsi è possibile,
trovare il buono
e il bello nell’altro
che irrompe
nella mia esistenza
è possibile,
perché ogni cosa che accade
è una ricchezza possibile.
Se fossimo saggi
faremmo a gara
per nascere di nuovo
e finalmente vivere
il nostro autentico Natale.

Ernesto Olivero


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Novena di Natale / 8
Il male non vince se ogni giorno è Benedetto


Benedetto (Lc 1,67-79)

“Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente»”.

Lo Spirito Santo
per bocca di Zaccaria
ci dice
che il tempo
è questo.
Ci assicura
che solo il bene fa bene,
solo la luce
annulla il buio.
Ci fa un ripasso
della bellezza di Dio,
della sua storia con noi.
Dà voce
a Gesù che viene:
“Non scoraggiatevi,
non date retta al mondo,
non credete a chi dice
che sono tutte favole.
Io sono qui,
eccomi,
sono vicino a voi,
a ognuno di voi.
Ogni giorno pregate
con queste parole.
Ringraziate per ogni cosa
della vostra vita:
bella o brutta,
diventerà bella
sempre.
Fate della vostra giornata
un altare:
il brutto si trasformerà,
voi cambierete,
sarete con me
come io
con voi”.
Il male non vince
se ogni giorno è
il Benedetto.

Ernesto Olivero


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Novena di Natale / 7
L'impossibile di Dio
 


Magnifica (Lc 1,57-66.80)

“Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei”.

Dobbiamo lasciare a Dio
la possibilità dell’impossibile
la montagna da spostare.
Dio non è
effetto speciale
ma può
far nascere un figlio
da un vecchio
e da una sterile.
Per lui
l’unica sterilità
è sterilità della salvezza
quella del cuore.
Dio può
e all’incredulità risponde
con uno strano segno.
Toglie la voce a Zaccaria
non per punirlo
ma per dirgli:
“L’unica prova che ti porto
è la mia parola
se non la accogli
resti muto
resti chiuso.
La mia parola ti apre
ecco
è tuo figlio.”
Il padre vecchio
nel silenzio della sua vita
ora capisce
e da muto scrive
il nome della parola
del figlio donato
Giovanni.
Giovanni
è il suo nome.
Giovanni,
misericordia di Dio
Giovanni,
dono di Dio.

Ernesto Olivero


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Novena di Natale / 6
Lo stupore di Maria diventa ringraziamento e lode infinita a Dio
 


Magnifica (Lc 1,46-55)

“D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome”.

In un momento Maria
capisce il dono magnifico
entrato nella sua vita.
Il suo stupore diventa preghiera
ringraziamento
lode infinita a Dio
il vero nuovo inizio
dove i maltrattati
diventano beati
dove gli umiliati
vivono alla luce
di Dio.
In questo Magnificat
Maria ripassa
la storia dell’umanità
con grande gioia.
Una gioia
che non l’abbandonerà
anche quando capirà
che una spada
le avrebbe fatto compagnia
per tutta la vita.
Non lascerà trasparire
la sua pena
il suo dolore
ogni volta che incrocerà
suo figlio Gesù
neanche allora
l’abbandonerà
quella gioia.

Ernesto Olivero


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Novena di Natale / 5
Nell'incontro tra l'attesa e l'Atteso il senso dell'umanità
 


L'umile (Lc 1,39-56)

“Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo”.

Due donne incinte
si abbracciano.
È la storia dell’umanità
il suo senso
l’incontro
tra l’attesa e l’Atteso
Due donne
due protagonisti
invisibili
due bimbi
l’uomo e Dio
Maria
lascia parlare in lei
lo Spirito
la sua gioia
lei l’umile
luogo dell’immensità
di Dio
lei l’umile
l’Eccomi ci sono
fai di me
quello che vuoi
attraverso di lei
l’umanità e Dio
si riconoscono
finalmente
si abbracciano
Se anche noi
riuscissimo ad inginocchiarci
a dire
parole che ci fanno paura
Eccomi ci sono
fai di me
quello che vuoi
anche noi entreremmo
in questa trascendenza
che vuole farsi carne
proprio in noi. .

Ernesto Olivero


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Novena di Natale / 4
L'eccomi di maria: in un attimo in gionocchio accetta tutto


Eccoci
(Lc 1,26-38)

“Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola»”.

Prontamente la giovane Maria
accetta di entrare
nel mistero
con un Eccomi,
prontamente si sente amata
e lo stupore
fa dire al suo corpo:
Eccomi.
Non ci sono molte parole
per esprimere il suo Eccomi
è un SI senza condizioni
è un SI senza difesa
è un SI che si fida del suo Signore
e in un attimo
in ginocchio
accetta tutto.
Il suo SI
fa inginocchiare Dio,
che si rallegra
per sua Madre,
che lo ha accolto
con un “Sono qui,
Tu e io insieme per l’eternità”.
Il SI diventa abbraccio
una speranza
più grande del dolore
lo stesso che le avrebbe spezzato il cuor
ma non l’anima.

Ernesto Olivero


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

Novena di Natale / 3
Elisabetta attendeva un figlio. E il figlio è arrivato... 

Non potrai parlare (Lc 1,5-25)

“Quando [Zaccaria] uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì”.

Gli occhi del Signore
sono su ogni uomo
e su ogni donna
sempre,
da quando
ha pensato
a quella vita
a quell’anima
per tutta l’eternità.
Con il Signore
la parola “mai”
non esiste,
può esserci sempre
il miracolo,
la sorpresa,
come questa volta.
Elisabetta
attendeva un figlio
e il figlio è arrivato.
Zaccaria stupito,
ha quasi dubitato.
E il Signore
gli ha detto:
“Starai in silenzio
finchè questo figlio
che io vi dono
nella vecchiaia
non nascerà”.
Silenzio per imparare
ad ascoltare la voce di Dio,
a pensarlo,
a riconoscere il suo passaggio
nelle nostre vite.
Silenzio
perchè le nostre parole
imparino a cantare,
a benedire Lui.
Proprio come farà Zaccaria.

Ernesto Olivero


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Novena di Natale / 2
Giuseppe aveva un sogno, sposare la sua Maria... 

Giuseppe non temere (Mt 1,16-25)

“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”.

Nella storia di Gesù
c’è una grande umanità.
Giuseppe aveva un sogno,
sposare la sua Maria,
avere una famiglia.
Poi improvvisamente
si trova in una storia
che non capisce,
ma non cede alla paura,
non fugge.
Accoglie l’inconcepibile,
protegge Maria,
dà il suo nome all’infinito.
Uno dei motivi
per amare Gesù
è Giuseppe,
l’uomo che non teme
le lacrime
e riceve la luce.

Ernesto Olivero


 

 

 

 

 

 


 

Novena di Natale / 1
Dio si è fatto uomo, ma non da nulla... 

Generò (Mt 1,1-23)

“Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. […] Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici”.

Dio
si è fatto uomo
ma non dal nulla.
Aver avuto
un passato
è una delicatezza
per tutta l’umanità.
Non ce n`era bisogno
ma lui
l’ha fatto
per incoraggiarci:
“Sono come voi,
potete essere come me”.

Ernesto Olivero

 

 

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok