Il Sermig arriva in collina e apre una sede all'Eremo

Pubblicato il 20-09-2016

di Aurora

Articolo de LA STAMPA sezione Torino sull'"Eremo di Pecetto" del Sermig - di Irene Famà
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Il Sermig arriva in collina e apre una sede all'Eremo
Ospiterà ragazzi con disabità e famiglie con bimbi leucemici

A oltre 11 chilometri da Torino, dopo innumerevoli curve, na­scosta sulla collina che domina Torino, nascerà la casa d'acco­glienza del Sermig. L'Arsenale della Pace, da anni simbolo della solidarietà a Borgo Dora, ha deciso di aprire le porte del­la «Torre dell'Eremo» e di ac­cogliere tra quelle mura - co­struite negli ultimi anni del '500 come voto per la fine di una terribile pestilenza - giovani in difficoltà.

«Spalancheremo le porte alle famiglie con bambini ma­lati di leucemia e ai ragazzi con disabilità» spiegano dall'Arse­nale. A fine ottobre arriveran­no i primi genitori con i loro figli e dal prossimo anno l'Ere­mo diventerà un centro un'ac­coglienza diurna per giovani portatori di handicap. «A Bor­go Dora le attività sono tante e gli spazi non sono inesauribili - aggiungono dall'associazione - Perciò quando i padri soma­schi, più di dieci anni fa, ci hanno donato la Torre abbia­mo subito iniziato con i lavori di ristrutturazione». Un inter­vento che è costato più di quattro milioni di euro e che è stato reso possibile grazie alla generosità di alcuni privati. «Era la nostra occasione per riuscire ad ampliarci. E poter così rispondere alle tante ri­chieste di aiuto che ci arriva­no in continuazione». E così quei circa 40 mila metri qua­dri, a due passi da Pecetto, di­venteranno un secondo «Ar­senale della pace». Anche se questa volta gli emarginati di Porta Palazzo e di Aurora so­no lontani e sulle colline tut­t'intono ci sono soltanto le vil­le della «Torino bene». 

Ma la location, a ben guar­dare, conta poco. In collina o nel cuore di un quartiere difficile il Sermig vuole ripro­porre un luogo di accoglienza, di solidarietà e di preghiera. Nel quale, insieme agli ospiti, abiterà anche un piccolo gruppo della fraternità. Ven­ticinque, infatti, sono i posti letto, più una cucina e una mensa che può arrivare ad ospitare 100 persone. Nella struttura, poi, trovano spazio anche due aule incontri e una sala conferenza da 150 posti. Mentre i terreni agricoli e bo­schivi si estendono per oltre 3400 metri tutt'intorno. «Per questo stiamo organizzando laboratori legati all'agricoltu­ra per i ragazzi disabili - spe­cificano dal Sermig - Così da avvicinarli alla coltivazione di piccoli frutti, all'allevamento degli animali da cortile, alla produzione di formaggi, al­l'apicoltura». La speranza, poi, è di riuscire a «vivere del proprio lavoro», vendendo i prodotti delle coltivazioni agricole. «Abbiamo già pian­tato un frutteto - raccontano - E con l'aiuto dei tanti giova­ni che frequentano l'Arsenale abbiamo ripulito il terreno e il bosco, abbattuto i pini ma­lati che circondavano la casa e messo a dimora nuove pian­te». La cappella e la Torre, poi, saranno sempre a dispo­sizione per chi vuole trovare tra le colline torinesi un luogo di silenzio e di riflessione. 

Irene Famà


 

 

 

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