Dopo il terremoto

Pubblicato il 23-10-2012

di Andrea Gotico



Non esiste bambino per cui non c’è speranza.

I bambini del centro di terapia integrata per minori diversamente abili “La Lucciola” possono tirare un altro respiro di sollievo. La solidarietà degli amici dell’Arsenale della Pace ha consentito di raccogliere 19.160,94 euro che si aggiungono ai 37.509,65 raccolti dagli allievi del Laboratorio del suono e dei ragazzi dell’Arsenale della Piazza alla fine di giugno con il concerto La terra trema… la solidarietà risponde. Sono stati consegnati ieri a Paolo Vaccari, vicepresidente dell’associazione e a Paola Sarti (nella foto) fisioterapista della riabilitazione e cofondatrice de La Lucciola insieme alla neuropsichiatra infantile E. Lamacchia. Il centro di Stuffione di Ravarino (Modena) che prima del terremoto poteva contare su un fabbricato di 1.000mq ha ora a disposizione tre prefabbricati di appena 100mq ognuno, uno spazio decisamente troppo ridotto per poter dispiegare tutte le attività previste. “Ci aspetta un’opera di ricostruzione enorme” ha detto Paola Sarti ai convenuti per l’incontro che ogni martedì sera raduna al Sermig, giovani e adulti per un momento di riflessione e di preghiera.

L’impegno degli operatori de La lucciola è promuovere l’autonomia dei ragazzi diversamente abili a loro affidati per metterli in grado di interagire con gli altri bambini e di avere fiducia nelle proprie possibilità: “Non esiste bambino per cui non c’è speranza… Tutti hanno una possibilità, una prospettiva… Questi bambini hanno un’altra dignità e possono farla valere nel mondo”. Dal canto loro gli operatori hanno portato saperi e competenze fuori dagli ambulatori per metterli dentro la vita: “Abbiamo dato al bambino cose interessanti da fare per lui, una pagnotta di pane, una torta, piantare un rapanello, dar da mangiare alle galline… e ci siamo sforzati di mettere la nostra scienza a sua disposizione mentre dà da mangiare alle galline”. È l’unico modo per promuovere l’autonomia di questi ragazzi che rischiano di stare costantemente incollati agli adulti, anche per le piccole cose come legare i lacci delle scarpe.

Molti dei bambini del centro, che hanno problemi sia neurologici sia psichiatrici (autismo, psicosi…), non parlano, ma alcune delle loro parole, raccolte nell’opuscolo Rapsodia d’infanzia edito da La Lucciola, sono diventate poesie. Al termine dell’incontro Paola Sarti ne ha letta una particolarmente significativa: Il cavallo alato della Pace.

C’era una volta il cavallo alato della pace
che aveva un cuore d’oro, come tutti i cavalli alati
Tu sei il cavallo alato della pace
Devi dire a tutti
“Pover’uomo che hai sofferto tanto ti facciamo volare lassù”
Cavallo alato della pace,
porta un poco di arcobaleno
A chi non ha avuto un po’ di affetto,
tu portaglielo
Il cavallo alato della pace
portava a tutti un po’ di Arcobaleno


Claudio Maria Picco



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La Terra trema... la solidarietà risponde!
www.lalucciola.org

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