La forza della Fraternità

Pubblicato il 30-08-2020

di Arsenale dell’Incontro

Qualche giorno fa Ernesto Olivero, riferendosi all’Arsenale della Pace al tempo del coronavirus, ha detto in un’intervista: «Apparentemente siamo chiusi, ma noi siamo aperti 24 ore su 24». Le sue parole sono state come uno specchio di quello che stiamo vivendo qui all’Arsenale dell’Incontro.
Diverse volte in questi giorni abbiamo avvertito una certa difficoltà a trovare le parole giuste per rispondere a chi ci chiede nostre notizie. Concretamente la nostra vita è cambiata, l’Arsenale è apparentemente chiuso, i bambini e i ragazzi che normalmente lo abitano sono nelle loro case e anche gli altri servizi che svolgiamo sono fermi, in un lockdown che si preannuncia ancora lungo.

Per questo sembra difficile rispondere, non ci sono grandi novità: continuiamo a tenere i contatti con gli studenti, le famiglie, le persone che in vari modi sono legate all’Arsenale, preghiamo, viviamo la fraternità, riordiniamo, ci prendiamo cura degli spazi dell’Arsenale... eppure, c’è qualcosa di più, non immediato da spiegare in poche parole. Nonostante la fatica che tocca tutti in questo tempo, ci accompagna una particolare serenità, un senso pienezza al di là di tutto.
E dobbiamo ammettere che questo sentire ci ha interrogato: ci stiamo isolando da quello che succede nel mondo? Dalle sofferenze di tanti? Dalle domande sulla ripartenza e sul futuro? No, non ci stiamo chiudendo, noi siamo aperti sempre... ma la domanda restava un po’ sospesa.

Poi il 17 aprile è stato il compleanno di Maria (moglie di Ernesto) e due sue caratteristiche ci hanno aiutato a leggere meglio questo tempo: la serenità anche nei tempi più difficili e il suo dirci sempre: «Preghiamo!».
Guardando al suo esempio possiamo dire con certezza che la vita dell’Arsenale dell’Incontro in questo tempo può apparire chiusa, ferma, come forse poteva sembrare la vita di Maria a degli occhi poco attenti. In realtà questa chiusura, questo essere “fermi” ci sta aprendo a quel “preghiamo!” che Maria ci ha insegnato bene. In quell’invito c’era racchiuso il cuore della sua vita, il cuore di una Vita che scorre silenziosa, ma in profondità. C’è tutto il vivere alla Presenza amando, servendo, restituendosi ai fratelli, portando il mondo nel cuore, vivendo la fraternità come un volersi bene e volere bene, davvero.

Tutto questo ci sta radicando nel senso più autentico della nostra presenza qui: una presenza discreta, di vicinanza alla gente, abitata da un’altra Presenza che dà senso e pienezza a tutto. Crediamo che sia questo il motivo per cui non ci siamo sentite vuote, nemmeno un giorno.
Riscopriamo così la bellezza di vivere in case come gli Arsenali, che attraverso servizi diversi, restano sempre aperti a una Vita che scorre in modi e profondità diverse che possono sfuggire agli occhi meno attenti, ma non ai cuori.

Arsenale dell'Incontro
NP maggio 2020

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