Una casa per Maria

Pubblicato il 09-12-2022

di Maria Claudia Brunello

Ci sono delle storie talmente profonde e delicate che sembra di rovinarle a raccontarle, la vita è sempre di più. Aliona ha paura di prendere il treno, ma non ha avuto paura di seguire il suo cuore. Suo marito le è stato accanto in ogni decisione e lo abbiamo visto attraverso il video del telefono versare qualche lacrima.

Lui non l'abbiamo conosciuto di persona, ma possiamo dire di aver conosciuto anche il suo cuore insieme a quello di sua moglie.
Anche lui forte nella sua fragilità, anche lui capace di commuoversi.
Loro hanno conosciuto cosa significa sapere che tuo figlio ha un brutto male e deve stare in ospedale, ma non si sono mai arresi, si sono stretti ancora di più alla vita. «Quando accadono problemi in casa, queste sono grandi prove attraverso le quali vedi quanto è forte la tua famiglia e quanto sono reali le persone che ti hanno circondato per tutta la vita». In ospedale hanno incontrato tanti altri bambini malati con le loro famiglie preoccupate e hanno deciso di fondare un'associazione che aiutasse i bimbi malati della loro città perché nessuno restasse solo.
Aliona ha coinvolto le mamme e insieme si sono rivolte a una imprenditrice per chiedere aiuto.

In questo lavoro ha scoperto che alcuni genitori si sono arresi davanti al male e hanno preferito abbandonare loro figlio. «Ricordo l'orrore che ho vissuto, non potevo crederci. Ricordo il mio stato, c'era il desiderio di portare tutti i bambini a casa mia». Quando ne ha parlato con suo marito, lui ha subito chiesto: «Cosa possiamo fare?». Mio figlio ha detto: «Dai, mamma, avrò qualcuno con cui giocare» e così la famiglia si è allargata.
Alla è cresciuta e ha deciso di studiare medicina. Quando è andata via di casa, subito hanno pensato di aver posto per dare una famiglia ad altri bambini.
I bambini malati è più difficile che vengano adottati. Artiom ha subito un intervento al cuore e ora può correre come gli altri bimbi. Yulia ha qualche ritardo, ma viene seguita dallo psicologo e dal logopedista. Ad Aliona sarebbe piaciuto accogliere in casa una bimba con il nome di Maria. Era la festa della Trinità quando ha suonato il telefono: «C'è una bambina che aspetta una mamma e un papà, sì chiama Maria».

Le braccia si allargano per accogliere ancora. «Dopotutto, la più grande felicità per i bambini è quando c'è un padre e una madre che li amano».
Aliona ci ha insegnato ad amare la vita e noi ringraziamo di averla conosciuta!
 

Maria Caludia Brunello
Arsenale dell'Armonia
NP agosto / settembre 2022

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok