La battaglia per la vita
Pubblicato il 05-06-2024
Non è una scelta facile soprattutto in una società dove senza una gamba è davvero complicato. Sumaya non ci sta a questa alternativa: quando i medici le prospettano l’amputazione non ne vuole sapere e reagisce molto male. I medici ci consigliano di non lasciarla mai sola; vivere un momento del genere è già di per sé terribile, ma poi essere anche lontano da casa non aiuta.
Noi siamo diventati la sua casa, notte e giorno ci siamo impegnati per non farla mai sentire sola. Sumaya ha scelto la vita, il suo volto dolce è tornato a essere sereno, è tornata la Sumaya che conoscevamo, gentile e affettuosa. La volontaria più piccola che abbiamo, una neonata che viene sempre con la mamma, le ha fatto tornare il sorriso: prendendola in braccio Sumaya pensava ai suoi nipotini lontani.
A un certo punto le cure sembrano finite, sì può tornare a casa finalmente, ma poi un altro esame contraddice gli esiti: c’è da ricominciare tutto daccapo. Sumaya decide che basta, per lei è più importante tornare a casa che continuare a lottare, non si vede più speranza in questa lotta, non si vede una fine. I medici sono allibiti: mai nessuno ha deciso di smettere la terapia sapendo che è l’unica opportunità. Sumaya è una ragazza molto bella che tiene i suoi lunghi capelli dentro il velo e tra le dita ha il rosario digitale musulmano, il contatore di preghiere di nuova generazione. Ormai sta diventando una giovane donna, è convinta! Nonostante i discorsi dei medici e il pianto della mamma, niente sembra dissuaderla: vuole farla finita. Non ne può più di combattere. Il suo sorriso è gentile e determinato. Non possiamo decidere noi al suo posto, ma siamo senza parole.
Le proponiamo soltanto di andare a salutare Ernesto prima di partire. In quell’incontro non sono servite tante parole. In un solo abbraccio Sumaya ha trovato un padre, ha scelto di nuovo la vita, ha scelto di combattere.
Maria Claudia Brunello
NP aprile 2024