Cenone del Digiuno all'Arsenale dell'Incontro

Pubblicato il 27-05-2014

di Redazione Sermig

Anche quest’anno con i giovani e gli amici dell’Arsenale dell’Incontro di Madaba ci siamo incontrati per il Cenone del Digiuno dell’ultimo dell’anno. Per noi più che un cenone è stata una “merenda del digiuno” perché, essendo la maggior parte dei partecipanti adolescenti, non sarebbero potuti venire di sera.

La proposta di fermarsi una paio di ore a riflettere su cosa è successo nel mondo e nella vita personale di ognuno e puntare le basi per l’anno successivo è una cosa abbastanza nuova per i nostri giovani, ma ormai da qualche anno il gruppo dei fedelissimi aspettano questo momento con gioia e impegno.

Il filo conduttore che ha legato insieme le varie parti dell’incontro è stato il messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace sul tema: “La fraternità fondamento e via per la pace”. Il video iniziale ci ha permesso di portare davanti a Dio e nei nostri cuori tutte quelle situazioni e avvenimenti successi in questo anno e su cui abbiamo riflettuto durante gli incontri di preghiera e di formazione. Lumini accesi ai piedi di un mappamondo hanno evidenziato il nostro impegno ad essere solidali con il mondo. La Parola di Dio ci ha permesso di entrare nel vivo del tema: AMATI, AMIAMO. La fraternità nasce dalla risposta all'amore di Dio che scalda i nostri cuori, che calma le nostre inquietudini e ci apre agli altri.

L’incontro con Dio insieme ad un cammino di crescita personale ci aiuta a vivere la nostra vita in pienezza a partire dalle scelte quotidiane, piccole o grandi che siano.
A questo punto ci siamo confrontati con le esperienze di persone che stanno vivendo forme di fraternità diverse fra loro ma tutte nate come conseguenza di questo incontro con Dio.

Daniele ci ha presentato come l’amore di Dio ci consente di vivere pienamente la fraternità, Marco come questa ci apre alla condivisione, una coppia di sposi come la fraternità ci aiuta a scegliere il bene senza compromessi, Andrea e Giuditta la gioia di farsi prossimo, prendendosi cura dell’altro, specialmente i bambini. I volontari dell’Arsenale hanno raccontato la loro esperienza di fraternità all'Arsenale evidenziando come vivere la fraternità a partire dalle piccole cose è una chiamata per tutti.

A questo punto la riflessione si è allargata ai presenti: E io dove sono? Qual è il mio compito in tutto questo? Ognuno ha scritto il proprio impegno su un foglietto.
Con la restituzione non abbiamo voluto dimenticarci dei poveri vicini e lontani e abbiamo concluso affidando tutti i giovani a Maria Madre dei Giovani.

La cosa più bella è che l’incontro stesso è stato un momento di fraternità concreto. Ognuno ha partecipato non solo con la presenza, ma anche collaborando in qualche servizio: chi ha letto, chi ha prestato la propria voce per doppiare i video che erano in italiano, chi ha portato candele o altri simboli all'altare, chi ha suonato, chi ha fatto le foto e chi, non riuscendo ad essere presente per esami all'università, nei giorni precedenti ci ha aiutato a tradurre in arabo i testi di tutti i video... E abbiamo sperimentato sulla nostra pelle che la fraternità “fondamento e via per la pace” per esistere ha bisogno del si` concreto e quotidiano di ciascuno di noi.

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