Giornata Internazionale della Pace delle Nazioni Unite

Pubblicato il 23-09-2018

di Redazione Sermig

Corriere Torino - sabato 22 settembre 2018
Chiara Sandrucci 


Un pugno, di ragazzi può cambiare il mondo

Giornata della Pace, Ernesto Olivero premiato da Intesa Sanpaolo

Aveva iniziato come cassiere nel 1964, fino a raggiungere incarichi dirigenziali. Il “collega” Ernesto Olivero è stato l'ospite d'onore al grattacielo di Intesa Sanpaolo dove ieri mattina è stata celebrata la Giornata Internazionale della Pace istituita dall’Onu il 21 settembre.
Il fondatore del Sermig e dell'Arsenale della Pace non ha mai smesso di lavorare in Sanpaolo fino alla pensione nel 1991e il presidente Gian Maria Gros-Pietro gli ha consegnato una targa con cui la banca ringrazia il collega “per il suo impegno e il suo entusiasmo contagioso».
Il lavoro in banca non gli ha impedito di dedicarsi notte e giorno al sogno di trasformare l'Arsenale di Borgo Dora, dove un tempo si fabbricavano mi, in un luogo di pace.
“E qui che sono nato, in banca sono cresciuto”, ha riconosciuto Olivero, rivolgendosi ai 340 studenti delle scuole medie e superiori torinesi invitati per l'occasione nella sala dell'Auditorium del grattacielo.

“Quando ero piccolo andavo male a scuola, balbettavo, ero l'ultimo -ha ricordato - eppure ho creduto che un pugno di ragazzi potesse cambiare il mondo, anche voi dovete crescere con il sogno che la pace sia possibile”.
Ma cosa c'entra una banca con la pace? “Intesa Sanpaolo lavora per un mondo migliore, sostenendo la cultura e la pace, due elementi inseparabili, e dando 10 milioni all'anno in beneficenza”, ha detto Gian Maria Gros-Pietro, ricordando i rapporti molto stretti di alcune banche del gruppo con le Nazioni Unite sin dalla prima metà del secolo scorso, in particolare con l’UNESCO.
Un legame che Torino spesso ignora, malgrado la presenza in città dell’International Training Centre dell'Ilo, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro dell’Onu, “nascosto” nel verde dell’ex Bit di Corso Unità d’Italia.
“La pace non è solo assenza di conflitti ma un concetto attivo e di uno stile di vita - ha ricordato ai ragazzi Jeannette Shalabi, capo dell’unità Partnership and Programme Development del campus torinese.

“Ho origini siriane, i miei genitori erano rifugiati palestinesi: so cosa significa la guerra, la pace è l’obiettivo numero uno delle Nazioni Unite e il motivo per cui sono state fondate”.
A condurre la mattinata l’ex Iena marco Berry che ha guidato i ragazzi in un gioco di ruolo che spesso si fa al Sermig: a ognuno viene consegnata a caso una carta di identità diversa, per rappresentare tutti i popoli del mondo ed evidenziare le disuguaglianze.
La ricchezza concentrata nelle mani di pochissimi. La fame, la malattia, la guerra che affliggono la maggioranza dell’umanità.
“Mentre noi celebriamo la Pace - ha concluso Gros-Pietro – 70 paesi sono coinvolti da conflitti più o meno noti” Ancora oggi nel mondo sono 68 milioni le persone in fuga dalle loro case, oltre la metà di loro ha meno di 18 anni.

Chiara Sandrucci (Corriere Torino)


La Stampa - sabato 22 settembre 2018
Fabrizio Assandri


foto: Max Ferrero

 

 

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