MADABA: un anno dopo

Pubblicato il 17-11-2011

di Redazione Sermig



L’Arsenale dell’Incontro del Sermig in Giordania cresce, non solo nei numeri ma anche in altezza. Tanti bimbi, giovani ed adulti ne hanno fatto la loro seconda casa.

a cura della fratenità 

 

Nell'estate del 2007 l'Arsenale dell'Incontro del Sermig in Giordania apriva i cancelli ai primi bimbi. A distanza di un anno, la strada per l'Arsenale è ormai percorsa ogni giorno con gioia da tanti bimbi ed adulti che ne hanno fatto la loro seconda casa.
Ma l'Arsenale non cresce solo nei numeri, cresce anche in altezza, come mostrano le fotografie del secondo piano in costruzione.
L'Arsenale dell’Incontro un anno dopo: stupore che si rinnova giorno dopo giorno!
Sembra ieri il giorno in cui l'autobus, preso a noleggio dalle scuole ortodosse, ha accompagnato il primo gruppo di otto ragazzi diversamente abili, loro molto contenti, noi emozionate e nello stesso impaurite dalla sproporzione... l'Arsenale sembrava grandissimo, pareti vuote da riempire, stanze che rimbombavano.

Oggi l'autobus del centro con la bandiera della pace trabocca di bambini e ragazzi, sempre gioiosi. Abu Murad, il fedele e sempre attivo autista tuttofare, non si perde mai d’animo, e ogni volta che gli diciamo che c’è un’attività in più, lui risponde: "Sono pronto, è un onore per me!!!".

È iniziata l’estate e la settimana comincia intensa: alle otto del mattino Abu Murad con Magida, l’accompagnatrice dei bambini, inizia il giro, accompagnando a scuola 24 bambini e alcuni impiegati. Alle nove si inizia la scuola estiva: giochi, ripasso del programma svolto durante l’anno, attività manuali, canto, il tutto per tre ore. Contemporaneamente bambini e ragazzi vengono con i loro genitori, si alternano alla fisioterapia, la logopedia o l’accompagnamento allo studio.

A mezzogiorno Abu Murad riaccompagna a casa i bambini, ritorna a scuola all'una per il giro con gli impiegati. Alle tre e mezza è di nuovo all'Arsenale: Giauad, Rami, Sheimà e Yousef sono i nostri "artisti" e si dilettano nel mosaico. Nel frattempo Abu Murad, che non perde un minuto di tempo, ci fa qualche lavoretto di manutenzione e falegnameria (grazie a lui, la fisioterapia si sta arricchendo di materiali) e qualche minuto prima delle cinque torna a Madaba a prendere 45 bambini della parrocchia, dai sei ai tredici anni, che vengono all’Arsenale per tre giorni alla settimana.

Con loro stiamo preparando una recita, il cui testo si ispira ad una favola scritta da Ernesto Olivero; c’è chi sta imparando le parti, chi prepara la scenografia, chi i balletti e le canzoni, chi scrive al computer l’invito per la rappresentazione e chi prepara dolcetti per allietare l’atmosfera!

Ma prima di dividersi nei vari laboratori mezz’ora di gioco; Renato, venuto dall’Italia con sua moglie Valentina, ha infervorato tutti con il gioco del roverino!!! Alle sette si ritorna a casa, noi stanche morte, i nostri bimbi ancora attivi continuano a giocare sotto le finestre di casa nostra.... e la festa continua.

È proprio un piacere vedere l'Arsenale, vivo, festante, bambini, ragazzi, mamme; i volontari dall'Italia che abbozzano qualche parolina araba, Bruna e Rosette, abbracciate camminano nei corridori, come se fossero amiche da sempre e parlano, parlano insieme: una in italiano, l’altra in arabo... e l'intesa è perfetta!!!

Tutti sentono l'Arsenale un po' come una seconda casa. Le stanze che erano vuote ora non bastano più, le pareti si arricchiscono delle produzioni dei nostri ospiti, lezioni di danza e disegno anche nel corridoio e timidamente crescono sul tetto nuove colonne: è il secondo piano dell’Arsenale!

La Fraternità del Sermig
da Nuovo Progetto ottobre 2008
Vedi scheda
“Giordania: l’Arsenale dell’Incontro”
   

 

 

 

 

 

 

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok