BERESHEET all’Arsenale della Pace
Pubblicato il 31-08-2009
Martedì 10 ottobre ’06 i ragazzi del Teatro dell’Arcobaleno si esibiranno all’Arsenale. Ma chi sono e qual è la loro storia?
Nel settembre del 2003 Angelica Edna Calò Livnè, puntando sul teatro come strumento di crescita, collaborazione e dialogo, decide di creare una compagnia teatrale di ragazzi ebrei ed arabi. |
Un giorno Mor (14 anni), una delle giovani attrici della compagnia, torna da una vacanza con i suoi genitori in Kenya dov’è testimone e vittima del terribile attacco al Paradise Hotel di Mombasa: l'albergo divenne teatro di morte ed orrore in seguito ad un attentato contro un gruppo di turisti israeliani del quale faceva parte. Al suo ritorno le è difficile sedersi accanto agli attori arabi della compagnia: “Ma ci pensate? Ero andata in vacanza e “loro” sono venuti a cercarmi per uccidermi perché sono ebrea!”. |
Angelica si rende subito conto che non può lasciar cadere l'argomento. Inizia così un discorso sofferto sulla convivenza e sull'esigenza di fare una distinzione tra “loro” e i terroristi. Chiede ad ognuno dei ragazzi di provare ad esprimere i loro sentimenti, ne nascono dei dibattiti e lunghi monologhi. Ognuno scrive delle frasi che saranno serbate in una scatola. Ne vengono scelte cinque: La libertà non esiste più! / Succede così spesso che ormai non mi fa effetto più nulla, nemmeno la morte! / Non c'e' nessun posto sicuro / Con quelli non si potrà mai parlare / Mio Dio deve esserci una soluzione, deve esserci una speranza. Non può finire tutto cosi! I ragazzi prendono via via coscienza di essere investiti da un compito. Insieme, giorno dopo giorno, con sofferenza e speranza viene scritto lo spettacolo. Decidono di chiamarlo “Beresheet - In principio”, per poter dar vita ad una nuova era. I ragazzi decidono di indossare una maschera e di togliersela durante lo spettacolo. Angelica li provoca: “Non si può, la maschera è una convenzione”. “Bene, allora infrangiamo la convenzione e forse qualcosa nel mondo cambierà!” rispondono, “ma due devono rimanere con la maschera. Se non ci fossero più maschere, non ci sarebbero più guerre e invece…”. Gli occhi degli adolescenti sanno vedere lontano! Per questo vale davvero la pena vedere il loro spettacolo! Martedì 10 ottobre 2006, ore 21 |
CHI È ANGELICA EDNA CALÒ LIVNÈ È la responsabile del Teatro Arcobaleno, insieme a suo marito Yehuda. Ha un Master in “Integrazione delle arti nell’Educazione”, un diploma di “Mediazione e Negoziazione” e uno della “Scuola di Leadership nell’Educazione”, un progetto comune di educatori ebrei ed arabi. Crede profondamente che l’Arte e in particolare il Teatro siano la forza motrice che può infondere in chiunque il senso dei valori umani e la possibilità di influire positivamente sulla società. Attraverso l’incontro teatrale, Angelica si sforza di creare il dialogo tra diversi affinché scoprano i tesori racchiusi nella propria anima ed imparino ad amare di più sé stessi e gli altri. |
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