Quanti soldi fanno la felicità?

Pubblicato il 21-11-2018

di Pierluigi Conzo

di Pierluigi Conzo - Dopo anni di ricerche sul nesso reddito-felicità, alcuni rinomati esperti di benessere soggettivo hanno individuato il magico numeretto. In una recente pubblicazione su Nature, è stato individuato il livello di reddito che “massimizza” la felicità: l’ammontare di denaro che consente di raggiungere il più alto livello di felicità. Superata questa soglia, ci si sazia e l’avere più soldi non aumenta la felicità.

La maggior parte delle ricerche sulla felicità ha dimostrato che esiste un’associazione positiva tra reddito e felicità. Non è stato però raggiunto il consenso sul fatto che, arrivati ad un certo livello di reddito, ci si sazia e un euro in più nelle nostre tasche non ci rende più felici. Il disaccordo degli scienziati della felicità riguardo questa “sazietà del reddito” è imputabile a diversi fattori, tra cui metodi e popolazioni differenti e diverse misure di felicità e di reddito.

Nel tentativo di superare queste limitazioni, gli autori di questa ricerca usano i dati del Gallup World Poll, che contiene informazioni di oltre 1.7 milioni di persone (164 Paesi) e permette di approssimare un campione rappresentativo della popolazione mondiale. I risultati principali dimostrano che a livello globale, la sazietà del reddito esiste, e si attesta intorno ai $95.000 quando si misura la felicità in termini di soddisfazione di vita. Quando la si misura come presenza di emozioni positive si raggiunge sazietà a circa $60.000, mentre per la felicità come assenza di emozioni negative la soglia è di $75.000. Raggiunti questi livelli di reddito, per nessuna di queste tre misure di benessere si riscontra un miglioramento. Anzi, ulteriori aumenti di reddito sono associati a lievi riduzioni nella soddisfazione di vita.

Disaggregando i dati e considerando la soddisfazione di vita, nazioni con reddito più elevato hanno livelli di sazietà più alti: ad esempio, per i Paesi occidentali (incluso il nord America) si raggiunge in media la sazietà intorno ai $100.000, mentre in Africa sub-sahariana intorno ai $40,000. Non si osservano invece differenze significative per genere, nonostante stereotipi basati sulla mascolinità dell’idea di successo e status, insieme ad una più forte associazione tra reddito e felicità per gli uomini, possano far ipotizzare che per gli uomini occorrono livelli di reddito più elevati per saziarsi che per le donne. Infine, a livelli di istruzione più elevati è associata una soglia di sazietà più alta, probabilmente perché l’istruzione accresce le aspirazioni al reddito e i confronti sociali.

In generale i risultati indicano che il reddito fa la felicità solo fino ad una certa soglia. L’esistenza di un livello di sazietà fa pensare che superata questa soglia entrano in gioco altre dimensioni di benessere (aspirazioni e confronti sociali) che non si appagano facilmente con l’aumento del reddito. Superstipendi e superpensioni, quindi, appaiono non solo inutili per migliorare il benessere soggettivo ma anche dannosi per l’uguaglianza percepita da chi è molto lontano dal punto di sazietà.

Pierluigi Conzo
ECOFELICITA'
Rubrica di NUOVO PROGETTO

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