Fuori dalla realtà
Pubblicato il 14-11-2018
a cura della redazione - Siamo quelli là, quelli tra palco e realtà, recitava una canzone di Ligabue. Oggi potremmo dire che siamo diventati qualcosa di diverso: quelli tra immaginazione e realtà. Forti di convinzioni granitiche e percezioni, che alla prova dei fatti si mostrano fragilissime. Nessun tema escluso, a cominciare dall’immigrazione: fenomeno che divide, accende passioni e rinfocola istinti. Un fenomeno spesso strumentalizzato, di certo sovradimensionato. Lo dice con chiarezza uno studio dell’Istituto Cattaneo partito da una domanda molto semplice: «Secondo lei, qual è la percentuale di immigrati rispetto alla popolazione complessiva in Italia?». Le risposte parlano da sole: 7% il dato reale, 25% quello percepito. L’errore commesso dagli italiani è quello più alto tra tutti i Paesi dell’Unione Europea (+17,4 punti percentuali). «Esiste dunque una scarsa informazione dell’opinione pubblica su questa tematica», è la conclusione dell’Istituto. Tra i fattori che entrano in gioco in questo errore di valutazione, gli orientamenti politici dei cittadini, il livello culturale, l’ambito professionale, la provenienza geografica. Con un dato paradossale, la distanza tra il dato reale e quello stimato è maggiore dove la presenza di immigrati è minore.
Numeri, si dirà. Ma non è proprio così perché gli errori di percezione si ripercuotono in automatico sull’atteggiamento della popolazione verso gli immigrati. Criminalità, lavoro, contributo economico: su tutte le tre questioni, spiega l’Istituto Cattaneo, l’opinione degli italiani è decisamente più negativa nei confronti dell’immigrazione e dei loro eventuali benefici per l’economia o la società. Rispetto a una media europea del 57%, gli intervistati italiani che ritengono che gli immigrati peggiorino la situazione della criminalità rappresentano il 74% dell’intero campione. Così, gli italiani che pensano che gli stranieri vengano a rubare il lavoro (58%) o siano un peso per lo stato sociale (62%).
Risultato: chi ingigantisce la portata del fenomeno, è indotto anche a ingigantirne le conseguenze. «Sarebbe sbagliato pensare che il tema dell’immigrazione sia soltanto una questione di mal-percezione – conclude l’Istituto – perché i suoi effetti sugli atteggiamenti dei cittadini sono concreti e reali. Ed è soprattutto con quelli che la politica e i partiti devono fare i conti».
A cura della redazione
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