Asfalto

Pubblicato il 24-10-2018

di Fabio Arduini

di Fabio Arduini - La polvere fu da tempo immemorabile una fastidiosa compagnia dei nostri antenati, ma non ci si poteva fare niente. È solo a metà Ottocento che divenne un problema da risolvere, in qualche modo. La grande diffusione delle biciclette, e soprattutto del traffico automobilistico, comportò che in città e paesi fosse onnipresente un gran polverone, che entrava nelle case e negli occhi di tutti gli abitanti.

Proprio riguardo alla conseguenza di superare un veicolo più lento nacque il detto far mangiare la polvere. Con questa polvere che era come una piaga d'Egitto i nostri nonni hanno lottato, e sono riusciti ad avere la meglio ricorrendo sempre di più all'asfalto. Il risultato è che oggi è proprio lui, invece della polvere, a regnare sovrano in ogni angolo del nostro quotidiano. Non ne apprezziamo più i vantaggi igienici e ne percepiamo solo gli aspetti negativi, come la degradazione del suolo, l'effetto isola di calore, il peggioramento delle condizioni di vita di chi si trova costretto a vivere in città e allo stesso tempo non può permettersi luoghi di compensazione dove coltivare qualche forma di contatto con la natura.

L'asfalto è una miscela di materiale inerte come sabbia o pietrisco con bitume; si trova in natura ma può essere anche prodotto artificialmente in grande quantità, mescolando un inerte con i derivati più pesanti ottenuti dalla raffinazione del petrolio.

Quando la procedura di lavoro viene eseguita a regola d'arte e i controlli vengono effettuati, la strada così costruita convince anche il cittadino moderno che l'asfalto è ancora una buona invenzione. Per non parlare delle esperienze di Stati in cui si tentano strade nuove: per esempio l'abbinamento all'asfalto di cellule fotovoltaiche...

Fabio Arduini
PAROLE
Rubrica di NUOVO PROGETTO

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