La danza delle parole

Pubblicato il 19-07-2018

di Redazione Sermig

di Antonia Inghingalo Ewivere – progetto Sermig - In scena uomini e donne di culture e Paesi diversi.
Di fronte alle parole dello straniero a volte ci sentiamo perduti, vaghi, siamo avvolti da una nebbia, eppure se le vediamo diventare concrete e scopriamo che possono essere danzate, mosse nella stanza attraverso le voci, i corpi, la gestualità ci possiamo riconoscere uniti dentro una reciproca estraneità e imparare a procedere insieme verso un riconoscimento che ci accomuna.

Questo il senso dello spettacolo teatrale realizzato dalla compagnia Onda teatro in collaborazione con il progetto Ewivere e il Sermig, le scuole di italiano che operano nell’Arsenale della Pace di Torino. Lo spettacolo si è tenuto il 7 marzo presso l’Auditorium del Sermig e il 27 marzo alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani. Sulla scena si sono cimentati donne e uomini provenienti da diversi Paesi africani e asiatici, allievi dei nostri corsi. La trama ha preso avvio dalla leggenda di Sunjata Keita, patrimonio di diversi popoli africani e narrata da alcuni partecipanti durante il laboratorio. La scoperta di un protagonista-eroe che riesce a superare i propri limiti personali e l’esilio che gli viene imposto per cambiare il proprio destino e quello del proprio popolo, offre ad ognuno l’occasione di riconoscere le proprie sfide, le proprie fatiche e soprattutto il proprio coraggio, che diventa forza e speranza per il futuro.

Nei quadri narrati sulla scena e tradotti in brevi frammenti di testo e azioni drammatizzate abbiamo assistito alla storia delle origini di questi giovani, all’incontro con le immagini di Torino e alla quotidianità dell’esistenza, all’incontro con la scuola e le sue valenze, ascoltato le parole apprese con il loro forte valore simbolico, li abbiamo seguiti nel tempo che li rappresenta e si dilata o si comprime senza cancellare la memoria individuale. Sollecitati dalla storia di Sunjata Keita i ragazzi hanno raccontato le loro storie di coraggio, con naturalezza e senza enfasi, ma tali da imporsi per la loro significatività, mentre nel finale una bella foto di gruppo, ricreata sulla scena, ha tradotto in parole la forte fiducia in se stessi e nel futuro.

Il laboratorio teatrale, che si è sviluppato durante una quindicina di incontri, ha sempre visto, oltre alle conduttrici Francesca Guglielmino e Irene Salza, la presenza di alcune insegnanti che hanno cercato di cogliere stimoli e suggerimenti per potenziare poi anche nel lavoro di classe il lavoro linguistico.
L’attenzione a certe strutture della lingua o l’utilizzo di certi termini, motivanti sul piano esperienziale, come speranza, nostalgia, fiducia, coraggio, hanno contribuito a costruire condivisione e a radicare certi apprendimenti.

L’attività, seguita con attenzione da numerosi studenti della scuola e da spettatori esterni, ha sicuramente contribuito a rendere gli “attori” più consapevoli della loro capacità di comunicare, di esprimersi e di interagire anche in contesti nuovi.

di Antonia Inghingalo Ewivere – progetto Sermig
ARSENALIVE
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

 

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