Oltre la plastica

Pubblicato il 08-07-2018

di Gianfranco Cattai

di Gianfranco Cattai - Un progetto di impresa sostenibile.
Alcuni giorni or sono in occasione della Giornata della Terra si è molto parlato di quanto la plastica possa compromettere l’equilibrio ecologico del nostro Pianeta. Una questione irrimandabile.

Nei Paesi africani, dove l’uso dei sacchetti di plastica è illimitato, questo problema è particolarmente pesante. Alcuni Paesi hanno addirittura emanato leggi che ne vietano l’uso, ma spesso queste non sono così facili da applicare, soprattutto se non si vuole andare ad incidere sull’economia di sopravvivenza. Il bambino che in un sacchetto di plastica mette dell’acqua, la fa raffreddare in frigo per poi venderla nelle vie della città è un’economia di sopravvivenza per sé e magari la propria famiglia. Molti esperti internazionali di fronte a ciò rimangono stupiti anche sulle dimensioni di questi problemi.

L’inquinamento prodotto dalla plastica – non solo dai sacchetti – è fonte di perdita economica e di insicurezza alimentare a causa dell’impoverimento dei terreni e della produttività agricola, dell’incremento della mortalità del bestiame domestico per ingestione di sacchetti e dell’inquinamento delle falde acquifere.

Affrontare la questione dell’inquinamento prodotto dalla plastica è fondamentale, ne è di esempio il progetto LVIA, una delle 82 associazioni che compongono la Focsiv, per prima, ma non più l’unica, ha promosso per creare opportunità di lavoro, di reddito, di recupero del rifiuto, di sensibilizzazione ambientale.

Donne ed uomini senza alcuna occupazione raccolgono rifiuti plastici da portare ai centri di trasformazione e sulla base del peso del prodotto vengono ricompensati. Successivamente sono trasformati in granuli con metodi artigianali ad alto impiego di manodopera e venduti ad imprese che lavorano la plastica o utilizzati per produrre oggettistica ad uso sociale. Morale? Si tratta di imprenditoria ambientale, in particolare femminile, per un’economia sostenibile, un’opportunità di reddito per la popolazione, inserimento delle fasce deboli e salvaguardia ambientale. La produzione e diffusione di righelli per uso scolastico può essere abbinato alla visita delle scolaresche di bambini e giovani al centro di trasformazione, un’occasione per comprendere le problematiche e le soluzioni possibili.

Nella direzione di sensibilizzare noi tutti a che cosa possiamo e dobbiamo fare per avere più rispetto del Creato è a disposizione una Guida per le comunità e le parrocchie ecologiche.
Questa Guida è il risultato del lavoro di traduzione e adattamento da parte di FOCSIV, in collaborazione con Retinopera e l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI, della Eco – Parish Guide prodotta dal Global Catholic Climate Movement (GCCM).

Il testo originale fornisce suggerimenti pratici per applicare la Laudato Si’ di papa Francesco, con particolare riferimento a iniziative di carattere internazionale, americane, asiatiche ed europee. A queste abbiamo aggiunto esperienze di diocesi e parrocchie italiane, avvicinando di più la Guida al contesto nazionale e locale. Ci concentriamo su quelle azioni concrete, corrispondenti alle nostre capacità e ai nostri mezzi, che contribuiscono a stabilizzare il clima del nostro pianeta ed a prenderci cura di coloro che sono stati maggiormente colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici.

Gianfranco Cattai
BUONE PRATICHE
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

 

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