Una laurea “speciale”

Pubblicato il 23-11-2011

di Redazione Sermig

Claudio Imprudente ha ricevuto recentemente la laurea honoris causa
in “Formazione e cooperazione” dall’Università di Bologna.
In occasione di questo avvenimento riproponiamo
l’intervista apparsa su Nuovo Progetto
e un bellissimo video dell’evento, che consigliamo di condividere.


Claudio, ci spieghi in che modo comunichi e cosa fai nella vita?
Per comunicare utilizzo una tavoletta trasparente sulla quale indico con gli occhi al mio operatore-lettore le lettere dell’alfabeto. In questo modo ho scritto dei libri, lavoro nell’informazione, tengo conferenze... Ecco, ho qualche abilità: certo c’è voluta un po’ di creatività in più per trovare un ausilio adatto al caso mio.

A proposito di abilità, anche tu ti sei cimentato nel coniare un neologismo, "diversabile": cosa hai voluto dire con questa nuova parola?
È la vecchia storia della bottiglia che è mezza piena o mezza vuota a seconda di come la si guardi. Io ad esempio non riesco a parlare perché sono cerebroleso dalla nascita. Ok, sono mezzo vuoto perché sono disabile a parlare. Ma comunico… perché allora dovrei essere definito “non-abile”? Diversabile, invece, è una parola positiva. In questo modo si adotta una prospettiva nuova, più attenta alla storia personale di acquisizione delle abilità e di superamento delle difficoltà. L’obiezione può essere: “Ma allora tutti siamo diversabili…”. Certo che sì, ognuno con le caratteristiche che gli sono proprie.

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Come giornalista e scrittore che si occupa da molto tempo di disabilità, hai qualche consiglio da suggerirci per “comunicarla” correttamente?
Quello che non mi va molto è il politicamente corretto, la paura di sbagliare nel comunicare alle e delle persone con deficit. Questa paura in realtà alla fine blocca: c’è sempre il timore di ferire, di urtare con un linguaggio più diretto. Il pietismo è anche questo: pensare che una persona con deficit non possa essere autoironica, ridere del proprio deficit, non possa viverlo con libertà.

Con il Progetto Calamaio giri per le scuole per educare alla diversità. Ci spieghi in che cosa consiste questo progetto?
Ci tengo a precisare che non sono solo io a fare queste attività: c’è un gruppo, di circa 20 animatori del Centro Documentazione Handicap. Anzi, loro girano più di me! Sinora gli animatori del Progetto hanno incontrato migliaia di bambini e ragazzi in tutte le scuole d’Italia. Durante gli incontri i bambini sono chiamati a “mettersi in gioco” facendo esperienza diretta con la realtà dell’handicap. Tutto ciò viene perseguito attraverso la presenza di animatori diversabili, i quali durante la loro attività si propongono come soggetti attivi del percorso educativo. Ciò permette, quindi, di superare gli stereotipi e di dare sin da subito una nuova immagine della persona con deficit: non persona passiva che necessita solo di aiuto, ma persona che rappresenta una ricchezza anche in virtù della sua diversità.

Di cosa si occupa la rivista “Accaparlante”, di cui sei direttore editoriale?
“HP-Accaparlante” è una rivista culturale che ha come obiettivo quello di uscire da un’informazione – spesso troppo ghettizzata - legata alla disabilità. Non si tratta di una rivista freddamente scientifica o triste, non si limita a reclamare diritti, non narra solo sfortune. HP-Accaparlante è innovativa, propositiva, ironica. Racconta storie e persone, propone attività e progetti, dà visibilità alla solidarietà creativa in un laboratorio di idee e suggestioni.

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E dove hai trovato la forza per metterti in gioco in così tante attività?
Ci sono stati due elementi fondamentali: i miei genitori, che mi hanno dato delle microflebo di fiducia, e Dio, che me ne ha data in macrodosi. Io sono cattolico, e dico sempre che non sono io a credere in Dio, ma lui a credere in me!








Claudio Imprudente è presidente del Centro Documentazione Handicap di Bologna, scrive libri, è giornalista, tiene conferenze e lo fa in un modo unico ed originale.

claudio@accaparlante.it

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