Due commedie

Pubblicato il 11-12-2017

di Simona Carrera

di Simona Carrera - A Torino e in tournée in Italia.
Jurij Ferrini dirige e interpreta un grande testo corale di Carlo Goldoni, Le baruffe chiozzotte: commedia poco frequentata dalla metà degli anni ‘60 fino ad oggi che viene allestita in una nuova produzione del Teatro Stabile di Torino. Questa edizione si avvale di una traduzione italiana composta “ad hoc” per questa edizione da Natalino Balasso, uomo di teatro che ha l’arguta capacità di giocare con l’ironia delle parole. Ambientato in una Chioggia settecentesca popolata da pescatori.

Le “baruffe chiozzotte” sono la celebrazione di una semplicità di cuore e di istinto, nelle quali ritrovare le più pure ragioni dell’esistere. «Qualunque sia lo stile registico – dichiara Jurij Ferrini –, la propria personale sensibilità teatrale […] i dialoghi serrati, i tempi e controtempi comici, restano al centro.
Per questo penso di spogliare l’apparato scenico, svelando ciò che avviene durante le prove di uno spettacolo; permettendo al pubblico cioè di concentrarsi esclusivamente sul dialogo dei personaggi e sulle loro vicende».
Lo spettacolo debutterà in prima nazionale al Teatro Gobetti di Torino dal 21 novembre al 17 dicembre.

È in tournée in Italia SISTERS – Come stelle nel buio di Igor Esposito: una black comedy che vede protagoniste due delle migliori interpreti del cinema e del teatro italiano, Isabella Ferrari e Iaia Forte, dirette da Valerio Binasco, regista tra i più apprezzati della scena italiana. “Come stelle nel buio” è una commedia dai forti tratti umoristici eppure commoventi: due sorelle convivono con i ricordi del loro passato fatto di successi ormai tramontati, mentre la loro vita scorre nel rancore e nell’incomprensione, fino al momento d’una imprevedibile pacificazione. Momenti di pazzia e normalità sono la base di questo spettacolo, caratterizzato da una messa in scena semplice che lascia spazio alle attrici perché possano trasmetterci le emozioni e i sentimenti della vita delle due protagoniste, facendo del palcoscenico un campo di gioco estremo.

Simona Carrera
SIPARIO
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

 

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