L'Eternit è in fin di vita?

Pubblicato il 26-04-2017

di Carlo Degiacomi

di Carlo Degiacomi - In primo piano nei sondaggi oggi appare il pessimismo degli italiani. Che cosa ci rimane? La speranza. È un valore forte che può modificare le cose.

Bob Dylan, recente premio Nobel della letteratura sostiene che “essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro!”. Affronto per questo in modo positivo un tema complesso.

Ritorno sul dramma dell’amianto (oltre 3000 morti per mesotelioma ogni anno in Italia!) sparso nelle città di tutta Italia e del mondo (attenzione, in tutta Italia, spesso vicino a casa vostra!). L’amianto, come sapete, è stato utilizzato sotto forma di cemento/amianto specie nei tetti dei capannoni e nell’interno di tubi e costruzioni. La sua eliminazione andrebbe considerata una priorità. Oggi vi sono segnali positivi anche se insufficienti:
1 In Italia il Ministero nazionale dell’Ambiente fino al marzo 2017 ha concesso ai proprietari di attività con tetti con fibre di amianto un credito d’imposta al 50 per cento delle spese effettuate (non meno di 20.000 e massimo 400.000 euro) nel 2016 o da effettuare nel 2017 per la sostituzione (rimozione e smaltimento) dell’amianto nelle coperture dei capannoni. L’elenco delle domande viene accettato fino al tetto di spesa di 17 milioni di euro (poco!).
2 La Regione Piemonte ha deciso di informare i cittadini attraverso appositi sportelli comunali; di formare nuovi tecnici e di completare finalmente (si spera!) il censimento dei siti da bonificare; di bonificare gli edifici scolastici di proprietà pubblica; di incentivare le bonifiche dei privati mediante servizi di raccolta e smaltimento di rifiuti contenenti amianto, al fine di incidere sui costi da sostenere (vedremo se le intenzioni si trasformeranno in azioni vere!).
3 Lo Stato ha finanziato il risanamento nei siti italiani che hanno patito più di altri la presenza delle fabbriche e la distribuzione del polverino d’amianto sul territorio, come ad esempio è successo a Casale Monferrato. Sono in corso le bonifiche per dichiarare Casale prima città amianto free nel 2020. Un nuovo bando negli ultimi mesi ha messo in evidenza ulteriori 200 luoghi e altri stanno ancora emergendo.

La speranza sta nei giovani. Nel novembre 2015 a rete Scuole Insieme, l’Afeva (Associazione vittime d’amianto) insieme a Ecofficina hanno creato in una scuola superiore di Casale un’aula permanente per la sensibilizzazione, il sito amiantoasbesto.com e una presenza costante sui social. In questi mesi gli studenti hanno sostenuto la campagna E adesso bonifica anche tu! per convincere gli adulti che hanno ancora dei dubbi a bonificare capannoni e polverino. Tra le tante cose, hanno convinto il giovane Montalbano (Michele Riondino) a fare con loro uno spot dopo aver proposto decine di story board e di idee (da vedere su Facebook – amiantoasbesto) rivolto agli adulti. Una scuola d’Infanzia ha persino scritto e cantato un rap sulle bonifiche. Gli studenti sono in permanenza impegnati a fare di Casale Monferrato la prima città amianto free entro il 2020; a partecipare a tutte le fasi del processo Eternit bis; a favorire la presenza al Parco Eternot (la zona dove sorgeva l’Eternit, oggi restituita ai cittadini), avanzando proposte e idee di attività.

Altre notizie significative: a Ivrea il processo sull’amianto ha riconosciuto colpevoli i responsabili dell’azienda Olivetti che non hanno proceduto subito a eliminare il materiale pur essendo consapevoli del danno arrecato alla salute degli operai.

Processo Eternit: pur essendoci ancora discussioni circa l’imputazione del proprietario dell’Eternit, il processo bis si farà e alla fine ci sarà giustizia.

A maggio l’Università di via Po di Torino ospiterà una mostra sul pericolo amianto e sulle bonifiche.

Ci sarebbero le condizioni perché in tutta Italia le bonifiche dell’amianto diventino una priorità! Vedremo. A livello internazionale, in Paesi come il Brasile dove ancora vi sono aziende che producono manufatti di amianto, si è riusciti (grazie anche alla solidarietà mondiale che sostiene all’associazione brasiliana delle famiglie vittime) a bloccare alcune aziende e la spinta a bandire l’amianto pare ormai inarrestabile.

Carlo Degiacomi
AMBIENTE
Rubrica di NUOVO PROGETTO

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